Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] che rispecchiasse le sue interiori esperienze e le sue esigenze morali, vissuto con intensità, costruito nell'animo, non ricevuto né le vicende presenti e le passate, la storia e la leggenda, la realtà e l'ideologia si fusero con procedimento poetico ...
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Proprietà terriera oppure l’insieme dei mezzi monetari che si detiene in un dato periodo per uno scopo determinato.
Il fondo come proprietà terriera
Nel significato di proprietà terriera il f. comprende [...] parte di patrimonio avente una speciale destinazione fissata dalla legge o dalla volontà del debitore. Può avere solo autonomia pubblico.
Fondo di dotazione Il patrimonio originario degli enti morali; anche il complesso dei beni che un istituto di ...
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Nome (d’incerto significato etimologico) sotto il quale si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni che, prima partecipanti alla comunità linguistica indoeuropea, si staccarono poi a formare [...] la Germania di Tacito e alle più vetuste tra le leggi germaniche che ci sono pervenute. La primitiva costituzione germanica del diritto germanico primitivo era la consuetudine, non sempre differenziata dalle credenze religiose o dalle regole morali. ...
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Diritto
Diritto costituzionale
Diritto di voto In linea di massima, per diritto di v. si intende il diritto di partecipare a votazioni di tipo pubblicistico, siano esse di tipo deliberativo o elettivo [...] il c.d. suffragio quasi universale maschile: a seguito di questa legge, sono stati ammessi al v. tutti i cittadini maschi di età una cosa possibile all’uomo secondo le sue forze fisiche e morali; una cosa buona in sé, altrimenti non è gradita a ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] caratterizza per la negazione dell’esistenza di giudizi e principi morali validi in assoluto. Nel pensiero moderno il r. si ripropone sarebbe proprio questa variabilità, anziché l’uniformità di leggi o strutture naturali.
Le maniere mediante cui si ...
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Gianfranco Pasquino
La “fortuna” di Machiavelli, vale a dire, la sorte del fascino e della impressionante ricezione e circolazione dell’analisi contenuta nel Principe, deriva anche dalla quantità e dall’intensità [...] ordine sparso, di cinismo, crudeltà, dissimulazione, immoralità. Nella prospettiva di Machiavelli, le leggi della politica non hanno nulla a che vedere con i precetti morali, tantomeno con i precetti religiosi. Di qui l’attribuzione a Machiavelli di ...
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De Benedetti, Rinaldo Lazzaro. – Scrittore, poeta e giornalista italiano (Cuneo 1903 - Milano 1996). Proveniente da una famiglia di solide tradizioni progressiste e antifasciste, nipote in linea materna [...] e – clandestinamente, a seguito dell’emanazione delle leggi razziali – con il settore enciclopedico di Garzanti. umana – trattate con un profondo senso etico e con grande impegno morale e civile, come dimostra anche la cofondazione nel 1950 dell’AIED, ...
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In senso ampio, la conoscenza e la scienza del diritto, con riferimento originario al diritto romano, esteso poi anche al mondo moderno. In senso più ristretto e tecnico, l’insieme delle sentenze e delle [...] cui gli organi giudicanti di uno Stato interpretano le leggi applicandole ai casi concreti che si presentano loro. Il soddisfacimento degli interessi, ossia dei bisogni, materiali e morali, esistenti nella comunità giuridica. L’individuazione e la ...
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Studio della scrittura quale rivelatrice del carattere e delle condizioni psichiche e morali di una persona.
Tra i primi che considerarono la scrittura atta a rivelare aspetti della personalità fu l’abate [...] sia l’opera del fisiologo W. Preyer (Zur Psychologie des Schreibens, 1895), che fondò le sue indagini su quattro leggi: a) variazioni della direzione, della lunghezza, della larghezza e delle interruzioni; b) ripetizione dei segni; c) relazione tra ...
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Titani Nella mitologia greca, i 6 figli maschi di Urano e di Gaia (Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono), della generazione più antica degli dei. Dal più giovane dei T., Crono, derivò la generazione [...] forze prevaricanti: contro i potenti, i ‘tiranni’ (V. Alfieri, F. Schiller); contro la società, con le sue leggi e le sue convenzioni morali (G. Byron); contro la natura stessa dell’uomo, che vincola i suoi slanci vitali (G. Leopardi). A queste ...
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moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...