VESSILLAZIONE (Vexillatio)
Plinio FRACCARO
Distaccamento o reparto di formazione, così detto perché aveva un suo particolare stendardo, vexillum, parola che presso gli scrittori indica anche il distaccamento [...] indica il portastendardo e nello stesso tempo il soldato del distaccamento.
Le vessillazioni erano distaccamenti di una o di più legioni, o di corpi ausiliarî, ali e coorti, o di marinai della flotta, o reparti di reclute che dovevano raggiungere i ...
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guerra
Antonio Menniti Ippolito
Uomini contro uomini
La guerra è una presenza costante e drammatica nelle vicende dell’umanità e ha condizionato in ogni tempo le strutture sociali, l’economia, la cultura. [...] poterono così opporre agli invasori celti una forza di 800.000 uomini. Un esercito enorme!
In età imperiale furono riorganizzate le legioni, che oscillarono da 25 a più di 30. Esse radunarono circa 125.000 uomini. A esse si affiancavano le truppe di ...
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Massenzio (Marcus Aurelius Valerius Massentius)
Massenzio
(Marcus Aurelius Valerius Massentius) Imperatore romano (n. 278 ca.-m. 312). Figlio di Massimiano, per i principi elettivi della tetrarchia [...] padre (305) fu escluso dalla successione, ma quando, alla morte di Costanzo Cloro, il figlio Costantino venne nominato dalle legioni suo successore, M. si fece acclamare a sua volta imperatore in Roma (306). Nel caos dell’ordinamento tetrarchico e ...
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velite In Roma antica, soldato armato alla leggera; erano presenti 1200 v. per ogni legione (➔) di 4200 fanti, 40 per ciascuno dei 30 manipoli. Dotati di giavellotti e di spada, aprivano il combattimento. [...] La loro specialità scomparve nella prima metà del 1° sec. a.C. sostituita da reparti ausiliari stranieri scorporati dalle legioni.
In età moderna, si chiamò così una milizia italiana creata da Napoleone nel 1805. ...
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Uomo politico e generale romano (138-78 a. C.). Iniziò la carriera agli ordini di C. Mario, distinguendosi nella guerra giugurtina (107) e in quella cimbrica (101); altri successi colse in seguito nella [...] lui e al ceto dominante parevano rivoluzionarî, di C. Mario e P. Sulpicio Rufo, marciò su Roma con le sue legioni e fece approvare un complesso di leggi conservatrici che nel loro insieme, contro l'evoluzione economico-sociale in atto, riaffermavano ...
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Capo (m. 139 a. C.) dei Lusitani superstiti della strage fatta a tradimento da Servio Galba (151 a. C.). Salvò l'esercito grazie ad un'abilissima guerriglia contro C. Vetilio (147), respinse i Romani nella [...] il paese. Sconfisse ancora ripetutamente i Romani, finché (145) il console Q. Fabio Massimo Emiliano, forte di due nuove legioni, riportò notevoli successi. V. riuscì tuttavia a far sollevare i Celtiberi e batté in seguito il console Q. Fabio Massimo ...
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Generale e uomo politico romano (n. 106 - m. 48 a. C.). A 17 anni partecipò col padre, il console Gn. Pompeo Strabone, alla guerra sociale, dalla parte di Silla, contro Mario e Cinna. Nell'81 trionfò a [...] . Con la legge Gabinia (67) P. ottenne l'imperio proconsolare nel Mediterraneo e sulle coste per tre anni, con 500 navi, 20 legioni e 5000 cavalieri. In tre mesi riuscì a ridurre i pirati all'impotenza; per il prestigio di questo successo ottenne il ...
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Generale romano durante la seconda guerra punica. Nacque verso il 270 a. C.; console nel 222, vinse i Galli a Clastidio uccidendo il loro duce Virdumaro (e guadagnandosi così le spoglie opime), e insieme [...] fine alla guerra contro gli Insubri. Dopo Canne, pretore per la seconda volta, condusse in Campania i superstiti delle legioni sconfitte; ivi seppe assicurare Nola ai Romani, contrastando validamente Annibale. Fu proconsole nel 215 e console nel 214 ...
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Generale polacco (Pierzchowiec, Cracovia, 1755 - Winnagóra, Posnania, 1818). Combatté in Germania, ma tornato in Polonia (1792), durante l'insurrezione di Kościuszko si distinse nella difesa di Varsavia [...] , fino al 1814, quando infine tornò in Polonia per organizzarvi l'esercito. Il suo nome è pertanto legato alle legioni polacche e alle speranze nella resurrezione della Polonia, che ebbero la loro espressione nella "canzone di D.", divenuta poi ...
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XENOPOL, Alexandru
Ramiro Ortiz
Storico e filosofo romeno, nato nel 1847, morto nel 1920. Professore all'università di Iaşi, membro dell'Accademia romena e dell'Institut de France, fece parte della [...] la teoria del Rösler contraria alla continuità dell'elemento romano sulla riva sinistra del Danubio dopo il ritiro delle legioni sulla riva destra al tempo dell'imperatore Aureliano. Uno dei suoi saggi più importanti per le discussioni che suscitò ...
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legione
legióne s. f. [dal lat. legio -onis, der. di legĕre «raccogliere, scegliere»]. – 1. Nella Roma antica, nome con cui era indicata originariamente la leva dei cittadini, quindi l’intero esercito, e infine l’unità tattica e organica dell’esercito,...
legionario
legionàrio agg. e s. m. [dal lat. legionarius]. – 1. agg. Di legione, delle legioni: le bandiere l.; forze l.; conquiste legionarie. 2. s. m. a. Milite della legione romana, armato di giavellotto e gladio, e protetto da elmo, corazza,...