L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] con proclisi del pronome, pur facendo via via posto a neologismi o a parole della modernità.
Il caso di ➔ Giacomo Leopardi, col suo italiano specie all’inizio molto letterario (in certe selezioni del lessico, ma anche in varietà morfologiche come l ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] in Juvenilia, riecheggiano, oltre ai modi di Petrarca, quelli del classicismo sette-ottocentesco (Parini, ➔ Foscolo, Monti, ➔ Leopardi) fino al limite della ripresa letterale e centonaria. Altro ambito precocemente esplorato è quello della poesia ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] del complemento (o di un suo elemento) prima del segmento discorsivo che lo regge (Fontanier 1971: 284).
Così, ➔ Giacomo Leopardi, memore di Torquato Tasso e Giuseppe Parini, di ➔ Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, come dei classici, fece dell’iperbato un ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] lettera, mentre più formale è lei, che il poeta riserva, tra gli altri, al padre Monaldo (Serianni 1989b: 19-23; ➔ Leopardi).
Attualmente voi è meno frequente di tu / lei (Sobrero 1993b: 417-419, ma cfr. Serianni 2006b: 146-147), ma si mantiene ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] classe di parole:
(20) infinito nominale: il rimembrar delle passate cose / ancor che triste, e che l’affanno duri! (Giacomo Leopardi, “Alla luna” in Idilli, vv. 15-16)
(21) avverbio: spesso il male di vivere ho incontrato (Eugenio Montale, “Spesso ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] Queste frasi sono quelle chiamate ➔ interrogative dirette:
(14) Che fai, tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai,
silenziosa luna? (Giacomo Leopardi, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, in Id., Opere, a cura di S. Solmi, Milano-Napoli 1956, p ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] del «vezzo carducciano che ebbe assai largo seguito […] di sopprimere la virgola nelle serie enumerative», del tipo «[Leopardi] abituato a contemplare un esempio di arte lucido eguale sereno» (Migliorini 1994: 629). Ritroviamo l’espediente nella ...
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FANFANI, Pietro
Edoardo Zamarra
Nacque il 21 apr. 1815 a Montale, in provincia di Pistoia, dall'agiato fattore Francesco e da Clementina Signorini vedova Pinzauti, quintogenito dopo due sorellastre [...] molti letterati, tra cui il Vieusseux. Si scusò sostenendo che analogo tentativo aveva fatto (non riuscendovi però) il Leopardi senza destare scandalo.
Nel 1849 aveva edito a Modena le Osservazioni al Nuovo Vocabolario della Crusca, nelle quali, con ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] di Batavo, di cui parla Marziale 65: Sum figuli lusus russi persona Batavi. / Quae tu derides, haec timet ora puer (Giacomo Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, Firenze, Le Monnier, 1859, p. 113)
Forma classe a sé l’apposizione ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] (es. da Mortara Garavelli 1988: 298):
(26) ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta
(Giacomo Leopardi, “Il sabato del villaggio”)
(c) uso della persona plurale in luogo della forma singolare nei plurali maiestatis (➔ plurale maiestatis ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...