CANTARELLI, Luigi
PP. Treves
Nacque a Udine il 12 settembre 1858 da Giuseppe e da Elisa Spongia, di famiglia cattolicissima, e tuttavia illuminata ed umanistica, soprattutto dalla parte materna degli [...] lo scrivere "bene", certo gusto di anche troppo abbondevoli citazioni dall'Alighieri e dal Manzoni, dal Giusti, dal Byron e dal Leopardi, non però mai dal Carducci) e vigile, anzi, a seguire il volgere delle generazioni e degli studi, né in questo ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] sono i metri, il linguaggio, la sintassi di questa raccolta, che pure non ripudia reminiscenze da Foscolo, Leopardi e, finanche, Aleardi; carducciani il paesaggio e una certa propensione alla sistemazione mitologica dei materiali poetici; carducciana ...
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BETTINELLI, Saverio
Carlo Muscetta
Nacque a Mantova il 18 luglio 1718, da Paola Frugoni e da Girolamo. là probabile che le condizioni di famiglia non fossero troppo umili, se fu ammesso a frequentare [...] versi nei quali narra della sua visita a Genova (1753) e quelli dedicati al viaggio a Napoli (1754), che piacquero al Leopardi della Crestomazia e della Ginestra per il contrasto che il B., nel gusto settecentesco del pittoresco e del sublime, si ...
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PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice
Stefano Verdino
PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice (Silvio). – Nacque a Saluzzo il 24 giugno 1789, secondogenito di Onorato (1763-1838) e di Maria Margherita [...] miei tempi, VIII, Torino 1859, p. 265), come, d’altra parte, negativi furono anche reazionari del calibro di Monaldo Leopardi. Il successo internazionale fu strepitoso con moltissime traduzioni in tutte le lingue europee (francese e inglese nel 1833 ...
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ALEARDI, Aleardo
Ettore Caccia
Aleardi Gaetano Maria (assunse più tardi il nome con cui divenne famoso, Aleardo) nacque a Verona il 14 nov. 1812 dal conte Giorgio e da Maria Canali: dal padre accolse, [...] di essere un imitatore: ma è l'accusa meno consistente. È vero che molti dei suoi versi ci ricordano Dante, Foscolo, Leopardi, Manzoni, o Byron, Lamartine, Hugo, ileine; è vero che, non a caso, sono stati fatti altri nomi, Musset, Uhland, Goethe ...
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LATTES (Fortini), Franco
Simona Foà
Nacque a Firenze il 10 sett. 1917 da Dino e da Emma Fortini del Giglio, della quale il L. avrebbe adottato il cognome dal 1940.
Il padre, che proveniva da una famiglia [...] sulla poesia del primo Novecento, sul realismo in letteratura, sul simbolismo, sull'avanguardia, su T. Tasso, su G. Leopardi, sulla teoria della letteratura.
Oltre che all'insegnamento, gli anni Settanta e Ottanta furono dedicati dal L. alla raccolta ...
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DE ROSSI, Giovanni Gherardo
Andreina Rita
Nacque a Roma il 12 marzo 1754 da Giovanni Francesco Blengini e da Maddalena Gelpi.
Il padre, originario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì, in età adulta [...] con grande garbo, misura e gusto poetico, si da raggiungere risultati affatto gradevoli, che furono - ad esempio - apprezzati dal Leopardi, il quale nel 1828 si propose di scrivere scherzi "filosofici e satirici al modo del De Rossi" (Poesie e prose ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] leopardiani, col suggestivo titolo di «Entro dipinta gabbia». Tutti gli scritti inediti, rari e editi 1809-1810 di Giacomo Leopardi, da un verso del poeta ancora bambino.
Frattanto, già dal 1968 aveva cominciato a raccogliere le prime carte del ...
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CINI, Giovan Battista
Michele Feo
Nacque a Pisa il 30 giugno del 1528 (1529 stile pisano) da una famiglia di mercanti di lana e fu battezzato con il nome di Giovanni nella cappella di S. Piero in Padule. [...] , Milano 1883, pp. 160-161; Bugie, in Saggio di rime..., Firenze 1825 e 1847, pp. 228-231, ristampate parzialmente da G. Leopardi nella Crestomazia italiana poetica, Milano 1828, pp. 75-77 (edizione a cura di G. Savoca, Torino 1968, pp. 65-67); La ...
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DE LOLLIS, Cesare (Olindo Giulio Cesare)
Leandro Angeletti
Nacque a Casalincontrada (prov. di Chieti) il 13 sett. 1863, da Alceste e da Filomena Colalongo. Nella primissima formazione una notevole influenza [...] "poeta di transizione dai romantici a quelli che tornano ad essere poeti d'arte" (p. 239). Se Manzoni e Leopardi sono delle grandi eccezioni è perché non abdicarono mai al romanticismo - che è sempre "sciatteria di stile", anarchia stilistica (p ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...