Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] ha ampio uso nella formazione di composti della terminologia scientifica e nella lingua comune e forma liste aperte di lessemi il cui significato è determinato dal secondo elemento, come anche la parte del discorso (nome o aggettivo) cui appartiene ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] boxes). In casi come questo si parla di allomorfia condizionata lessicalmente, in quanto la scelta dell’allomorfo dipende dal lessema in questione, e non è prevedibile a partire da condizioni di tipo fonologico. Un caso analogo nella sincronia della ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] Come è mostrato nella tab. 3 (adattata da GRADIT, vol. 6°, pp. 1174 e 1176), all’interno del lemmario del GRADIT i lessemi dotati di struttura morfologica sono circa il 50%. Di questi, quasi i tre quarti sono costituiti dai derivati (73,3%), poco più ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] 1999-2007, vol. 1º, pp. VII-XLII.
De Mauro, Tullio & Voghera, Miriam (1996), Scala mobile. Un punto di vista sui lessemi complessi, in Italiano e dialetti nel tempo. Saggi di grammatica per Giulio C. Lepschy, a cura di P. Benincà et al., Roma ...
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SIGNIFICATO
Federica Casadei
Antonio Rainone
Linguistica. - Cardine della riflessione sul linguaggio, poiché questo serve innanzitutto a significare, e luogo della relazione mondo-pensiero-linguaggio, [...] a differenze espressive o di registro (testa/zucca, varechina/ipoclorito sodico). Si ha iponimia o inclusione se il s. di un lessema è parte del s., più generale, di un altro (detto iperonimo: fiore è iperonimo di rosa). Riguardano l'opposizione di s ...
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Nel linguaggio scientifico, si dice di ente o grandezza, e anche di espressione matematica o di espressione indicante un legame tra certe grandezze, che non muti operando particolari cambiamenti di variabili [...] varianti devo e debbo; un i. semantico è il significato d’un qualunque lessema, per es. il significato di andare, rispetto ai molteplici riferimenti concreti del lessema stesso: andare a piedi o con un mezzo di locomozione, muovendosi velocemente o ...
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La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] plebeo (cfr. Migliorini 1969) si evidenzia nella compresenza nella stessa parola di suffisso latino e lessema dialettale (o, all’inverso, di lessema classico e suffisso volgare o immacaronito), del tipo stracabilis (M 354), dentalia (M 507), paialis ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] qui dentro
Non essendo numerabili, i nomi di massa non possono essere modificati da ➔ numerali. Quando ciò avviene, è perché il lessema è stato forzato a un’interpretazione numerabile. Si veda il contrasto tra caffè e birra in (6):
(6) a. due birre ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] per formare accrescitivi sono varie, e includono la prefissazione e la suffissazione, oltre alla ripetizione del lessema come in grande grande, forte forte (➔ raddoppiamento espressivo) ecc. Specialmente quest’ultima ha effetti di intensificazione ...
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L’univerbazione è il risultato di un processo diacronico che conduce alla «[f]usione – manifestata anche dalla grafia – di due parole originariamente autonome (palco scenico - palcoscenico, in vece - invece, [...] In generale, l’univerbazione grafica segnala spesso l’opacità dell’unità, oltre che il raggiunto stato di lessema.
Un discorso parzialmente diverso riguarda l’univerbazione grafica di composti (➔ composizione) come capostazione o pescecane rispetto ...
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lessema
lessèma s. m. [der. di less(ico), col suff. -ema di fonema, glossema] (pl. -i). – In linguistica, termine tecnico per designare l’unità lessicale, cioè la minima unità significativa di un lessico (e non di una grammatica, per cui si...
Dop economy (Dop-economy, Dop-Economy) loc. s.le f. Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale....