Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] che dici?»). Spesso tuttavia, come è stato mostrato per le lingue di segni dei sordi (Radutzky 1981), i gesti arbitrari sono nati qualcosa di chiaro, evidente, attraverso l’idea di qualcosa che si apre, come la corolla di un fiore, e diviene visibile ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] in generale delle lingue romanze; ➔ lingue romanze e italiano), limitata a poche classi e non è neanche sempre coerente. In effetti, in italiano solo di rado la categoria semantica del nome si dichiara in base alla forma.
Una distinzione ampiamente ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] determinanti (tipicamente gli ➔ aggettivi, anche se non di tutte le categorie). L’ordine con cui tali componenti si presentano varia da lingua a lingua (Simone 200819: 223): in italiano, che ha sintagmi generalmente a testa iniziale, il nome testa è ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] con una scrittura narrativa, o con qualsiasi altro tipo di scrittura personalmente modulata, ma dei quali si avvantaggia la lingua scientifica, che tende ad appiattire la dimensione cronologica dell’evento nella definizione del fenomeno e che ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] .
Colpisce la quantità di meridionalismi che, usati dai primi Siciliani, entrano a far parte del patrimonio della nostra lingua letteraria: si pensi alla frequenza della terza persona del perfetto in -ao (infiamao, levao, innamorao), a un tipo come ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] e dei lori rispettivi correlati.
Secondo la proposta di Pike (1947), le linguesi distinguono in base alla tendenza a mantenere costante la durata delle sillabe (lingue a isocronia sillabica, in ingl. syllable timing) o degli intervalli tra gli ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] il contenuto di un’intenzione proiettato nel futuro: per es., Maria vuole diventare traduttrice e a questo scopo si iscrive a Lingue. La relazione concettuale che possiamo chiamare fine può essere espressa in più forme: in particolare, all’interno ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] mondo che ha sviluppato l’articolo in epoche relativamente recenti pare piuttosto corposo; al contrario, non si hanno notizie di lingue che abbiano seguito il percorso inverso, culminante, cioè, nella perdita dell’articolo.
La storia dell’articolo ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] globale, con l’espressione della negazione tramite un elemento indipendente come l’avverbio non, l’italiano si conforma a una tendenza maggioritaria tra le lingue del mondo (477 su un campione di 1011; WALS 2005: carta 112). L’asimmetria riscontrata ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] non poche aree del Nord lombardo gli uomini sono alfabeti nella misura di circa il 45% e le donne del 10%, mentre nelle città si va dal 48% al 70% (Toscani 1999; Milanesi 1985). Per l’età napoleonica le notizie sono più numerose e più sicure perché ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...