Lingua e lingue
Luisa Mattia
Le parole dei bambini
Tutti i bambini imparano a comunicare. Molto rapidamente arrivano a capire e a usare il linguaggio del proprio gruppo sociale attraverso diverse fasi [...] la comunicazione e l'espressione verbale e dopo la forma dei simboli e deisegni che ne hanno costituito l'alfabeto. Alcune lingue però non hanno mai generato una scrittura. In tutte le lingue scritte e parlate, poi, non c'è perfetta corrispondenza ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] e sottolinguali; provvede alla sensibilità gustativa dei due terzi anteriori della lingua.
Aspetti medici
La l. può di un ristretto numero di fonemi, e le infinite frasi e segni sono combinazioni con disposizione di alcune migliaia di monemi, la l ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] e delle prime persone singolari dell’indicativo e del congiuntivo presente dei verbi di prima coniugazione sono più antiche di quelle, poi per mantenere viva l’attenzione al segno che è costitutiva della sua lingua, anche se rifiuta di codificarli ...
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Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; [...] alfabetiche. Le s. alfabetiche rappresentano il significante deisegni linguistici. Esse sono tanto più precise quanto più esiste un rapporto di corrispondenza biunivoca tra la serie di fonemi di una lingua e la serie delle lettere dell’alfabeto ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] . fenicio, come gli altri a. semitici, era allora sprovvisto deisegni per le vocali; per rappresentarle i Greci usarono i segni di alcune consonanti che non avevano corrispondenza nella loro lingua (i segni per ālef, hē e ‘ayin usati per le vocali a ...
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Saggista e semiologo (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, le sue teorie sul linguaggio e la significazione non solo sono state un costante [...] deisegni, 1970).
Vita e opere
Ha insegnato all'École pratique des hautes études dal 1962 e dal 1976 al Collège de France. Si impose all'attenzione fin dal suo primo libro: Le degré zéro de l'écriture (1953), in cui distinguendo "scrittura", "lingua ...
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In età moderna e contemporanea, l'occupazione e lo sfruttamento territoriale realizzati con la forza dalle potenze europee ai danni di popoli ritenuti arretrati o selvaggi. Per molti versi la storia del [...] l’occupazione dell’Etiopia (1935-36), segnò l’ultima espansione coloniale in Africa. Ma dei paesi colonizzati si presentò la scelta tra l’adozione di una lingua locale come lingua ufficiale oppure la conferma, in questa funzione, della linguadei ...
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Storico della filosofia e linguista italiano (Vicenza 1913 - Gallarate 2011). Entrato nella Compagnia di Gesù (1933), nel 1946 conseguì la docenza in filosofia presso la Pontificia università gregoriana [...] di ricerche per la computerizzazione deisegni dell'espressione (GIRCSE), che raccoglie l'eredità dei suoi studi. Nel 1992 (1987); Quodlibet: briciole del mio mulino (1999); Rovesciando Babele, ossia tornare alle radici d'ogni lingua (2006). ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] , D'A.S. Avalle, A. Buttitta, U. Eco), ha indicato un preciso statuto della scienza deisegni, la quale si fonda proprio sull'analogia fra cultura e lingua. Avalle ha notato che, per la s., non si può dire che il linguaggio costituisca semplicemente ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] lo studio deisegni viene designato dei malintesi: alcuni studiosi hanno accolto, soprattutto in Francia, negli ultimi decenni, la proposta di É. Benveniste di usare "semiotica" per designare il "significato" del segno, all'interno della lingua ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...