Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] , altri generi letterari conservano più a lungo i segnidei particolarismi locali. Il caso dell’Orlando furioso è Oltre all’adeguamento delle strutture fonetiche e morfologiche alla linguadei grandi trecentisti, la memoria di Dante e Petrarca filtra ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] dello Stato, pp. I-XXIX.
Tomasin, Lorenzo (2009), “Scriver la vita”. Lingua e stile nell’autobiografia italiana del Settecento, Firenze, Cesati.
Trabant, Jürgen (1996), La scienza nuova deisegni antichi. La sematologia di Vico, Roma - Bari, Laterza. ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] Dante e Petrarca. Volle assimilare l’eterna linguadei classici per parlare anche ai posteri, secondo Benedetto, Palermo, Sellerio, pp. 9-51.
Beccaria, Gian Luigi (1976), I segni senza ruggine. Alfieri e la volontà del verso tragico, «Sigma» 9, 1/2 ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] come naturali in una lingua viva i cambiamenti del fiorentino parlato contemporaneo rispetto alla linguadei tempi di Dante, dinanzi a che (congiunzione e pronome) ed e / et; accenti segnati di norma sulla preposizione à e sulla è (di essere), più ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] Alpi Marittime restano segni nel romanzo breve Il sentiero dei nidi di ragno (1947) e in alcuni dei racconti di Ultimo prefissi colti sono legati ai temi.
Nei saggi sulla linguadei pieni anni Sessanta, Calvino confessa la propria estraneità all’ ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] Richardson. Ma gli scrittori sperimentali hanno influito, semmai, sulla lingua e sullo stile: si pensi, per es., a un secondo un ordine affidato esclusivamente al significato visivo deisegni tipografici e che può ricomporsi in ordini diversi. ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] della 'scienza' critica, e mette a disposizione della lingua le più ampie risorse dell'ermeneutica dell'immagine. O colpire Calvino è il movimento ascendente deisegni visivi e plastici allestiti da Melotti: "I segni vanno tenuti alti - scrive Calvino ...
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Spagnola, letterature di lingua
Ines Ravasini
Spagna
Nell'ambito della narrativa, l'inizio del nuovo millennio si è aperto nel segno dell''assenza' a causa della scomparsa di alcune figure di riferimento [...] svilupparne tutte le potenzialità tramite il linguaggio del corpo e deisegni non verbali.
A partire dagli anni Novanta nel teatro si trascendente della poesia come conoscenza, in cui la lingua diventa strumento di indagine, un modo per penetrare ldi ...
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Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] Tesi, considerate l'atto fondativo dello strutturalismo linguistico. La lingua vi è presentata come ca-ratterizzata da diverse funzioni (tra , rappresentativo (e non puramente convenzionale) deisegni dell'arte, con conseguente semantizzazione degli ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] commento dalla "macula" «sustanziale» di non esser scritto nella linguadei dotti, di esser fatto, cioè, «di biada e non vista, sbagli la sua direzione, perché non segue le orme ben segnate di coloro che lo hanno preceduto. Costui non potrà, certo, ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
semiologia
semiologìa (meno com. semeiologìa) s. f. [comp. del gr. σημεῖον «segno» e -logia]. – In senso proprio e generico, studio dei segni. Con accezioni specifiche: 1. Scienza dei segni (linguistici e non linguistici), sinon. di semiotica....