ebraismi
Giovanni Battista Pellegrini
Le voci di origine ebraica usate da D. risalgono tutte al latino medievale e in particolare al filone liturgico. Oltre ai pochi appellativi, saranno da tenere in [...] ai nomi ebraici di persona e di luogo, va osservato che essi sono soggetti alla nota norma dell'ossitonia per cui " Omnis barbara vox, non declinata latine, Accentum super extremum servabit acutum " (A. Villadei, Doctrinale; vedi Parodi, Lingua 233 e ...
Leggi Tutto
CASSUTO, Nathan
Amedeo Tagliacozzo
Nato a Firenze l'11 ott. 1909 da Umberto e da Bice Corcos, si laureò nel 1933 presso la facoltà di medicina e nel 1937 prese la specializzazione in oculistica diventando [...] impedirono. Accettò allora, nel 1939, la carica di vicerabbino capo presso la comunità ebraica di Milano, insegnando contemporaneamente lingua e pensiero ebraico nella locale scuola israelitica.
Nel 1943 ritornò a Firenze come rabbino capo. Qui ...
Leggi Tutto
Israele, storia di
Elena Loewenthal
Un antichissimo nuovo Stato
Israele è un nome molto antico, citato nella Bibbia più di duemila volte. Da allora questo nome è diventato quello di tutto il popolo [...] il giro dell'isolato in una qualunque città del paese significa avere la garanzia di sentire parlare più di una lingua: ebraico, arabo, russo, yiddish, inglese…
Israele è un paese vivace, da un punto di vista produttivo e culturale. Vi si pratica ...
Leggi Tutto
Elios
Gian Roberto Sarolli
Nome di divinità classica del Sole, che D. impiega per Dio, in Pd XIV 96 O Elïòs che sì li addobbi!, con riferimento ai beati del cielo del Sole. Benché D., com'è stato fatto [...] è apparso, " per confusione " della voce greca helios, sole, e dell'ebraica heli, heloy, Dio, helyon, del quale Pietro e Benvenuto han detto essere uno dei nomi di Dio in quella lingua e che D., rifacendosi ai passi evengelici (" Et circa horam nonam ...
Leggi Tutto
Misticismo
Piero Coda
L’incontro diretto e personale con il Divino
Il misticismo è l’espressione più profonda del sentimento religioso. Indica, infatti, il desiderio dell’uomo di giungere già in questa [...] di un uomo e di una donna. La corrente del misticismo ebraico che si svilupperà successivamente (a partire dal 13° secolo d. chiama col nome familiare di Padre (Abbà in aramaico, la lingua parlata da Gesù, significa «padre»). Gesù dice di essere «una ...
Leggi Tutto
ACHEROPITA
E. Coche de La Ferté
L'aggettivo ἀχειροποίητος pare sia stato usato solo a decorrere dall'èra cristiana (mentre χειροποίητος apparteneva già alla lingua classica). Il più antico impiego di [...] spiritualista mette bene in rilievo la tendenza paolina tutta impregnata di dottrina platonica e contrastante con la tradizione ebraica. I Padri della Chiesa usarono il termine a. conformemente all'uso evangelico (per esempio, S. Giovanni Crisostomo ...
Leggi Tutto
Fink, Guido
Marco Pistoia
Anglista, critico letterario e teatrale, storico e critico del cinema, nato a Gorizia il 28 luglio 1935. Ricorrendo prevalentemente a un metodo comparatistico, attraverso il [...] Università di Bologna e dal 1989 ha assunto l'insegnamento di lingua e letteratura inglese all'Università di Firenze. Dal 1999 al libro di una vita, Non solo Woody Allen. La tradizione ebraica nel cinema americano (2001). In esso una fondamentale e ...
Leggi Tutto
Liberde pomo
Paolo Mazzantini
de pomo. Operetta filosofica (L. de pomo sive de morte Aristotilis) composta originariamente in arabo, da autore ignoto, intorno al sec. IX, rimaneggiata più volte in questa [...] lingua, poi tradotta in persiano. Da una successiva versione ebraica, compiuta tra il 1235 e il 1240 da Abraham ha-Levi ibn Chasdai di Barcellona, che nel tradurre modificò sostanzialmente lo scritto, abbreviandolo e dandogli un carattere anche ...
Leggi Tutto
vaso
Alessandro Niccoli
Si registra solo nella Commedia e, una volta, nelle Rime.
Nel significato proprio compare solo in Pd XIV 2 Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro / movesi l'acqua [...] per effetto di una traduzione letterale dell'espressione ebraica ad esso soggiacente, vas è spesso usato nella l'umano seme cade nel suo recettaculo, cioè ne la matrice).
Nella lingua del tempo fu però frequentissimo con il significato di " nave " o ...
Leggi Tutto
Della Torre, Lelio
Giovanni Rinaldi
Ebraista israelita (nato a Cuneo nel 1805, morto a Padova nel 1871), presto iniziato alla conoscenza dell'ebraico, ma studioso anche dei classici italiani e - contro [...] appariva all'autore meritevole di biasimo: nella prima la correttezza dell'ebraico (biblico, poetico) usato dal traduttore, nella seconda il fatto che l'ebraico, lingua sacra degli Ebrei, veniva impiegata a esprimere un poema cristiano, con ...
Leggi Tutto
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.