shĕ’ōl Nome ebraicobiblico della dimora sotterranea dei defunti, analogo all’arallū dei Babilonesi e Assiri e all’Ade dei Greci. È luogo di silenzio e tenebre, dimora delle ombre, paese di oblio e di [...] morte. I defunti vi si raccolgono per famiglie e tribù, e di lì possono essere evocati ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] è il cosiddetto ‘w conversivo’ che, preposto al passato e al futuro, ne scambia i valori.
Nell’età post-biblica l’ebraico subisce un’evoluzione legata anche al fatto che rimane prevalentemente nell’uso liturgico, consolidandosi come lingua dotta. A ...
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Orientalista (Söderbärke, Dalecarlia, 1889 - Uppsala 1974). Specializzatosi a Uppsala dapprima nella semitistica (soprattutto arabo classico ed ebraicobiblico), che insegnò dal 1931, passò poi all'iranistica, [...] di cui divenne una delle figure più eminenti; in particolare si ricordano il fondamentale Hilfsbuch des Pehlevi (1928-31; 2a ed. 1964-74), dedicato alla filologia del pahlavico, e varî studî di interesse ...
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Appellativo comune della divinità maschile presso i Semiti, e spesso anche nome proprio di essa.
Il nome comune ba‛al si trova usato in semitico in varie accezioni dell'idea fondamentale di "possessore"; [...] così troviamo, per es. nell'ebraicobiblico, il baal d'una casa, d'una cisterna, d'un campo, d'un bove; inoltre, il baal d'una donna, cioè il manto di essa; al plurale i baalim d'una data città, cioè i principali suoi cittadini. È anche usato in ...
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Nome, penetrato nel mondo greco-romano, di una divinità femminile fenicia, che è menzionata anche nell'Antico Testamento e che, in forma più o meno modificata, è attestata in tutto il mondo semitico come [...] consonantica (secondo la norma di quella scrittura), è assicurata dalla trascrizione greca e doveva sonare ‛Aštart; la vocalizzazione attuale nell'ebraicobiblico (III [I] Re, XI, 5, 33; IV [II] Re, XXIII, 13; e così dovrà leggersi anche I Re [Sam ...
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. Popolo che abitava a Oriente del corso inferiore del Giordano e della parte settentrionale del Mar Morto, nel tratto compreso circa tra i torrenti Jabbok al N. e Arnon al S.
Il nome di questo popolo [...] è nell'ebraicobiblico Bĕnē-‛Ammōn "figli di Ammon" o in forma gentilizia ‛Ammon "Ammonita"; il nome personale del suo progenitore è Ben-‛Ammī. Nelle iscrizioni assire il nome del popolo è Bīt-Ammānu. Il nome sopravvive in quello di ‛Ammān, l'attuale ...
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Grammatico e lessicografo ebreo, nacque a Córdova verso il 985-990; studiò in gioventù a Lucena, poi tornò a Córdova, donde esulò nel 1012; dopo qualche tempo di vita errabonda, si stabilì a Saragozza, [...] -Nāgīd; 6° at-Tanqīḥ (La revisione accurata), l'opera principale di A., compiuta trattazione grammaticale e lessicale dell'ebraicobiblico (con esclusione degli argomenti trattati nelle opere di Ḥayyūǵ e nei precedenti scritti di A.), divisa in due ...
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TOMMASO apostolo, santo
Umberto GNOLI
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Il suo nome è dato nelle liste degli Apostoli sia presso i Vangeli sinottici, sia presso Giovanni, XI, 16; XX, 24; XXI, 2; Giovanni aggiunge al suo nome la spiegazione [...] "quello chiamato Δίδυμος", cioè gemello. Nell'ebraicobiblico infatti occorre la forma tōămīm, "gemelli" (plur.), da un presunto sing. tō'ām, a cui corrisponde l'aramaico to'mā: la forma grecizzata di questo vocabolo è Θωμᾶς, che è il nome dell' ...
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È il nome babilonese imposto ad Azaria, uno dei tre compagni di Daniele in Babilonia (Daniele, I, 7). Ma quasi certamente in questo nome è incorso un errore d'amanuense, come spesso in nomi stranieri entrati [...] nell'ebraicobiblico; esso deve stare invece di ‛Ăbhedh Neblō "servitore di Nebo" ossia Nabu, che era uno dei principali dèi babilonesi. In tal forma il nome è regolarmente babilonese, ed è stato difatti ritrovato nelle iscrizioni (v. Schrader, Die ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] altre sono parafrasi più che traduzioni vere e proprie. La lingua è un aramaico molto artificiale, dato che i Targūmīm furono redatti in epoca tarda, quando già l’aramaico era una lingua morta; sensibili sono anche le influenze dell’ebraicobiblico. ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...