Paolo di Tarso, san
Raffaele Savigni
L’apostolo delle genti
Cittadino romano di nome Saulo, di famiglia ebraica, perseguitò duramente i cristiani fino a quando, dopo aver avuto una visione, si convertì [...] ).
Egli evangelizzò in un primo tempo soprattutto gli Ebrei di lingua greca, predicando il sabato nelle sinagoghe per dimostrare loro che ), che rimanevano più legati alle tradizioni ebraiche, continuarono invece a evangelizzare soprattutto gli ...
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CASSUTO, Umberto (Moše Dāwîd)
J. Alberto Soggin
Nato a Firenze il 16 sett. 1883 da Gustavo e da Emesta Galletti, in una famiglia ebraica tradizionalista e intimamente legata alla comunità israelitica [...] israelitica, poi di vicerabbino; dal 1922 al 1925 ricoprì la carica di rabbino capo. Dal 1925 al 1933 fu professoredi lingua e letteratura ebraica presso l'università di Firenze (si dimise perciò dal rabbinato); nel 1933 ottenne la cattedra di ...
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Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] un’ampia diffusione dapprima nel mondo di lingua inglese, raggiungendo la Repubblica Sudafricana (dove l sua politica la difesa della terra, in quanto santa e integralmente ebraica. Di qui la creazione di insediamenti in Cisgiordania e a Gaza, ...
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Il complesso delle discipline linguistiche, filologiche, archeologiche, storiche e religiose, rivolte allo studio scientifico delle antiche e moderne civiltà dell’Oriente, includendo in questo termine [...] , esegetici e missionari. Al 1311 risale la fondazione, con un decreto di Clemente V, delle prime cattedre di lingua araba, ebraica e caldaica (aramaico biblico) nelle università di Roma, Parigi, Oxford, Bologna e Salamanca. Gli studi biblici e arabi ...
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Semitista (Leicester 1890 - Cheltenham 1969). Missionario della Società battista in Cina (1922-30), fu successivamente, al suo ritorno in Inghilterra, prof. a Cardiff (1930-34), a Bangor (1935-45) e infine [...] a Manchester, dove è stato dal 1949 prof. di lingua e letteratura ebraica. Ha studiato in una serie di opere l'Antico Testamento, apportando un contributo fecondo ed equilibrato. Tra le sue opere: The Aramaic of the Old Testament (1929); The ...
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TEOLOGIA
Bruno Chenu
Adelaida Sueiro-Gustavo Gutiérrez
Carlos Castillo
Johann Baptist Metz
(XXXIII, p. 526; App. III, II, p. 932; IV, III, p. 816)
Teologie cristiane. - Nel 1978 c'era la netta convinzione [...] della Chiesa, che è quella delle Chiese di lingua inglese, denuncia l'apartheid ma soltanto superficialmente. Essa , per uno stile di vita che li distingue dal mondo ebraico e pagano in cui vivono e rendono testimonianza: la loro condotta ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] degli sviluppi della s. d. r. nei paesi di lingua germanica non può non aver presente l'incidenza delle scuole in modo particolare nelle religioni semitiche, soprattutto in quella ebraica, dove è rappresentato dal termine qadosh, corrispondente al ...
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VOLGATA (o Vulgata)
Alberto Vaccari
Con questo aggettivo sostantivato è designata la versione latina della Bibbia in uso nella Chiesa cattolica. Per il nome, la formazione, le vicende, la tradizione [...] la parte di revisore sul greco, ovvero tradusse direttamente dall'ebraico (v. bibbia, VI, p. 898); nei primi predomina il colorito semitico della prima fonte e la rusticità della lingua, negli ultimi la dicitura tocca il livello più alto. Però ...
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ZOLLI, Eugenio (propr. Israel Zoller)
Giovanni GARBINI
Ebraista ed esegeta biblico, nato a Brody (nella Polonia già austriaca) il 7 settembre 1881, morto a Roma il 2 marzo 1956. Mutò il cognome Zoller [...] nell'università di Roma (dopo aver tenuto per un anno l'incarico di epigrafia semitica); insegnò inoltre lingue e letteratura ebraica e aramaica post-biblica nel Pontificio Istituto Biblico dal 1946 al 1955.
Opere principali: Israel, Udine 1935 ...
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Gregorio I, santo
Sofia Boesch Gajano
Nacque a Roma poco prima della metà del sec. VI, da famiglia appartenente all'élite sociale romana - "de senatoribus primis" lo definisce Gregorio di Tours -, quell'aristocrazia [...] proprio nella sua differenziazione dall'identità ebraica.
Un rinnovato interesse si manifesta "Revue d'Histoire Ecclésiastique", 83, 1988, pp. 281-348.
A. Bruzzone, Sulla lingua dei "Dialogi" di Gregorio Magno, "Studi Latini e Italiani", 5, 1991, pp. ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.