Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] letteraria. Non solo per le sue prime poesie, ma anche per gli Inni sacri e le tragedie, si era sostanzialmente valso della lingua poetica offertagli dalla tradizione; ma scrivendo la prosa del romanzo, nel quale per la prima volta in Italia il ...
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Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] alle cose che stanno in su l'acqua o che in essa si muovono. Il saggio fu venduto così rapidamente che ne fu preparata una di significato, rappresenta una tappa importante nello sviluppo della lingua italiana. Non meno valida, la sua prosa, ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] logica, contro un sistema che sostituisce le parole alle cose. Sullo sfondo della polemica antiscolastica si comprendono meglio la difesa della lingua come strumento di comunicazione e di conoscenza, la difesa della grammatica e della retorica come ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] pura, il giovane P. puntava alla scoperta di una lingua intatta, che fosse quasi un equivalente letterario del suo religioso il suo consumarla, sacro deserto della fame, della manna, ove si attraversa - come Mosè, come Edipo - il miraggio, "sospinti ...
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Commediografo (Venezia 1707 - Parigi 1793). Mostrò assai presto una viva inclinazione per il teatro, componendo verso i nove anni una commediola e prediligendo nelle sue letture gli autori comici. Nel [...] nov. del 1758, su invito dell'impresario del teatro di Tordinona, G. si recò a Roma; ma dopo 7 mesi tornò deluso in patria. E da questo impegno, G. ottenne l'incarico di insegnante di lingua italiana della figlia di Luigi XV, e poi delle sorelle di ...
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Letterato e architetto (Genova 1404, da padre bandito da Firenze - Roma 1472). Appassionato di letteratura ma anche di matematica, scrittore e grande architetto, pedagogista e teorico dell'arte, uomo di [...] dialogo in cui è ripreso il motivo urbanistico della virtù che si impone all'avversa fortuna, al dialogo Della tranquillità dell'animo . Anche con questa iniziativa l'A., studioso della lingua e dello stile, aprì la questione di una letteratura ...
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Scrittore (Sebenico 1802 - Firenze 1874). Nato in una famiglia di commercianti italiani, compiuti i primi studî nel seminario di Spalato, nel 1817 si trasferì per gli studî di legge a Padova, dove conobbe [...] nel 1840 (n. ed., 1852), storia di peccato e redenzione in cui si riflettono esperienze dello stesso T.; se l'aspirazione a una lingua modellata su quella popolare toscana si traduce spesso, come notò il Cattaneo, in una perdita di "freschezza e ...
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Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se [...] favorire la stagione più felice di G., nel momento in cui, a cavallo della seconda guerra mondiale, le ossessioni private si riconoscono nella catastrofe generale e vi trovano la conferma dell'intrusione da lungo tempo presagita del Male o del Caos ...
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Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî [...] -semitici, 1865, intesi a dimostrare la comune origine dell'indoeuropeo e del semitico), ma poi si restrinse sempre più all'indagine delle lingue indoeuropee e a studî glottologici neolatini. Notevoli sono, nell'ambito indoeuropeo, i suoi Corsi di ...
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Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze [...] , e punta sulla suggestione d'una lingua manipolata senza sforzo evidente e sulla sconcertante da lui stesso riordinate in 48 voll., per l'ed. nazionale (1927-36), cui si aggiunse un vol. di Indici, a cura di A. Sodini (1936). Postumi sono ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...