Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] dove la ricerca era già in atto. All’epoca la lingua dei segni non aveva neppure un nome. I sordi, che la usavano -65.
M.C. Caselli, S. Maragna, V. Volterra, Linguaggio e sordità. Gesti, segni e parole nello sviluppo e nell’educazione, Bologna 2006.
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] un diverso linguaggio, ma il linguaggio articolato riguarda solo la terza di queste età, mentre le prime due si esprimono in sostanza attraverso un sistema semiotico non verbale (azioni, gesti, simboli). Vico si interessa anche dei geroglifici, non ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] gli altri riguardano particolari gesti della lingua (avanzamento o invertita (ovvero sono invertiti i valori dei due assi) per ottenere una raffigurazione Chiari, Isabella (2002), Ridondanza e linguaggio. Un principio costitutivo delle lingue, ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] occasioni nelle quali capita più spesso di indicarla a gesti che di chiamarla col suo nome. In un certo dei punti cardinali; ➔ marineria, lingua della) o del lessico militare (alfiere, guerriglia, parata, ronda, squadriglia; ➔ militare, linguaggio ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] . A ciò si aggiunge che i parlanti devono gestire l’intero processo senza il supporto di una memoria di presa di parola da parte dei partecipanti al discorso. Mentre in una (per es., nel linguaggio politico; ➔ politica, linguaggio della) o nella ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] di prevederne il decorso (prognosi). I sintomi sono segni 'soggettivi' e rientrano nella categoria dei segni 'indessicali' (come le orme, le tracce, i gesti ostensivi, e, nel linguaggio, i nomi), laddove i 'segni' - nell'accezione in cui il termine è ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] adotta comunque l’idea che una classe dei nomi, al pari di altre classi si manifesta, le viltà indica i gesti o i comportamenti caratterizzati da viltà, ecc (la circostanza che/di). Ma nel linguaggio colloquiale (➔ colloquiale, lingua) hanno questa ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità [...] Volterra, Virginia (2006), Linguaggio e sordità. Gesti segni e parole nello sviluppo dell’educazione, Bologna, il Mulino.
Fontana, Sabina (2009), Linguaggio e multimodalità. Gestualità e oralità nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni, Pisa, ETS ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] a seconda dei generi letterari rinvia a un altro principio che, con molta frequenza, interviene nell’uso poetico del linguaggio: quello è anche una vicenda di tradizioni che si consolidano e di gesti che le rompono e ne fondano di nuove. Una delle ...
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Tra i ➔ linguaggi settoriali una posizione preminente occupa il linguaggio della politica, le cui forme di realizzazione e diffusione dipendono da una vasta gamma di variabili congiunturali, quali la situazione [...] modernizzando così in maniera originale il linguaggio severo dei primordi della Prima Repubblica (un esempio gesti scomposti e quel lessico tipico del cosiddetto celodurismo da indirizzare agli avversari di turno.
Altrettanto ‘contro’ è il linguaggio ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...