Filosofo statunitense (Denver, Colorado, 1901 - Gainesville, Florida, 1979); ha recato sul terreno del pragmatismo e del behaviorismo americani le istanze più vive delle indagini neopositivistiche europee [...] and behaviour (1946; trad. it. 1949, 3a ed. 1977). M. presentava una teoria generale deisegni o semiotica che individuava tre diversi livelli di analisi del linguaggio e del significato e che di tutte e tre queste dimensioni si proponeva di rendere ...
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(writing) Pratica di espressione visuale ed esperienza artistica tipica dello spazio urbano, talvolta definita impropriamente graffitismo, altresì nota con l’espressione aerosol art. Nasce come attività [...] più originari di quartieri-ghetto come il Bronx, iniziano a lasciare segni e a scrivere la propria firma in metropolitana e sui muri della studio di nuovi caratteri (lettering) mutuati dal linguaggiodei fumetti e della pubblicità. Quest’ultima assume ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] ) distinse tre diversi punti di vista da cui considerare ogni linguaggio: il profilo sintattico (e cioè dei rapporti deisegni tra loro), quello semantico (dei rapporti deisegni con gli oggetti che designano), e quello pragmatico (della relazione ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] unione di significati e significanti in segni; la delimitazione reciproca deisegni previsti dal sistema (la langue, nel caso del linguaggio); la natura di esecuzione, di realizzazione contingente propria dei singoli atti comunicativi (la parole, nel ...
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L’insieme dei fenomeni economici, ma anche sociali e culturali, associati all’impetuoso sviluppo delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT, Information and Communications Technology), [...] ’ultimo scorcio del 20° secolo. L’espressione è impiegata nel linguaggiodei mezzi di comunicazione di massa, ma anche in contesti più tecnici di molti, la rivoluzione tecnologica e la n. hanno segnato l’inizio di una fase storica del tutto nuova e ...
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zoosemiotica Disciplina che studia il comportamento comunicativo degli animali, ovverosia, il linguaggio degli animali. Termine e disciplina si devono all’iniziativa di un gruppo di linguisti (C.F. Hockett, [...] si occupava di esso sullo sfondo di una teoria generale deisegni (semiotica) e con particolare attenzione alle differenze tra i , lasciando nelle sole mani degli etologi lo studio del linguaggio animale in quanto tale. Per questa ragione il termine ...
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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, [...] logico «non esiste morale» e la logica stessa consiste in «stipulazioni convenzionali sull’uso deisegni». La tesi di L.Wittgenstein, infine, sul linguaggio come gioco basato su convenzioni, si può ritenere un’ulteriore evoluzione della posizione ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] .: sulla base di un approccio empirico-comportamentistico al linguaggio ha posto in luce, mediante la descrizione del il cambiamento come il funzionamento dei s. alla loro natura relazionale. Nella dottrina saussuriana il segno è un’entità bifacciale ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] dipende dalla loro forma logica o dal significato dei termini componenti, e sintetiche, il cui più parlare di enti, bensì di segni, se voleva evitare di sfociare nella stando alla quale, senza uscire dal linguaggio, il valore semantico di una ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] soprattutto la semiotica, la linguistica, la filosofia del linguaggio, la teoria della letteratura e, successivamente, la dei medesimi valori presenti nei segni che compongono l’originale. Si è però obiettato, opportunamente, che se dal piano dei ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...