Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] opera dell’etrusco Vulca, non è diverso dai templi di Preneste, Tivoli, Segni ecc. Il simulacro della lupa capitolina, un bronzo della metà del 5° .
Svuotata dei suoi contenuti, la forma tipica dell’arte romana si dissolve in linguaggi particolari; ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] 1861-62), riflessione sulla libertà e la dignità umana, che segna l’inizio di una fase del tutto nuova; la dialettica tra la ricchezza del linguaggio, impasto fecondo di forme dialettali, di etimologie popolari, di voci dei gerghi professionali o ...
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Stato dell’Asia centrale e orientale. Il nome proviene dal portoghese China, che i primi esploratori portoghesi appresero dagli Indiani o dai Malesi, e con ogni probabilità deriva da quello della dinastia [...] tecnici ed elaborati effetti coloristici, segno della creatività e dei progressi raggiunti, riconoscibili nel corredo assistito tuttavia alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi linguaggi, non solo di ispirazione occidentale ma di intenzione ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] Tencalla e C. Molli (colonna di re Sigismondo a Varsavia, 1644), dei tedeschi H. Horst e J. Pfister, mentre nel periodo rococò lavorarono specialmente linguaggio della propaganda comunista e negli accenti di rivolta generazionale e ideologica segnati ...
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Stato interno dell’Europa orientale, confinante con la Slovacchia a N, l’Ucraina a NE, la Romania a E, la Serbia e la Croazia a S, la Slovenia e l’Austria a O.
Il territorio ungherese si presenta per [...] di forme di organizzazione feudale analoghe a quelle dell’Occidente segnarono la crisi del potere regio: nel 1222 Andrea II che interpreta il mondo dei riti, dei miti e degli idiomi artistici attraverso diversi media e linguaggi espressivi). Per le ...
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Stato dell’Asia occidentale e, in piccola parte, dell’Europa sud-orientale, il cui territorio è diviso in due regioni peninsulari: la Tracia (detta anche Turchia europea), e l’Asia Minore, o Anatolia (con [...] inizi del 14°, quando si estingueva il sultanato dei Selgiuchidi di Konya e spuntava l’astro degli Osmanli e sociale della lingua (Aşk işaretleri «Segni d’amore», 1995, e Ormanda apertura al modernismo e ai linguaggi d’avanguardia, avviata anche dalla ...
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Stato federale indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico (dal 1901; capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito). Il territorio coincide con l’omonimo continente (➔ Australia), includendo [...] elementi del paesaggio, della vita e del costume locali e segnarono così la nascita di una poesia australiana. La ballata fu una un’estetica postmoderna dove convivono più linguaggi, da quello dell’oralità a quello dei media e dell’immagine. Tra le ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] I secoli dal 16° al 18° segnano la massima decadenza materiale e spirituale del intorno a lui, utilizzando un linguaggio scarno, prossimo all’arabo della prosa Dopo il 10° sec. fu la scuola dei Sistematici a dare un decisivo apporto all’evoluzione ...
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Stato insulare nell’Atlantico settentrionale, tra 63°24′ lat. N e il Circolo Polare, e fra 13°30′ e 24°25′ long. O. Dista oltre 800 km dalle coste settentrionali della Scozia e un migliaio di km da quelle [...] anni dal Parlamento dell’uno o dell’altro dei due Paesi.
Gli eventi della Seconda guerra usato è quello latino, arricchito di due segni provenienti dalle rune: þ e đ basato sulla quantità, e il linguaggio artificioso che si esprime soprattutto in ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] filosofia, pubblicati postumi in gran parte a cura dei discepoli. Il pensiero di H. si forma vita dell'anima e, attraverso il linguaggio, tende alle forme più alte di specificamente il suo tempo H. ritiene che segni il culmine dell'età moderna, la ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...