La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso deisegni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] l’importanza del fenomeno degli impliciti per lo studio del linguaggio e della comunicazione.
I fenomeni linguistici della deissi dipendono dalla più generale dimensione indicale deisegni. Un segno è un indice, secondo una definizione che risale a ...
Leggi Tutto
Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] l’impiego corretto deisegni grafematici (lettere e combinazioni di lettere) e paragrafematici (interpunzione e segni come virgolette, Laterza.
De Mauro, Tullio (1977), Scuola e linguaggio. Questioni di educazione linguistica, Roma, Editori Riuniti.
...
Leggi Tutto
L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] in situazioni parlate formali (per es., nel linguaggio politico; ➔ politica, linguaggio della) o nella scrittura contemporanea (per 1971), Tra Thamus e Theuth. Uso scritto e parlato deisegni linguistici, in Id., Senso e significato. Studi di ...
Leggi Tutto
Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] (perocché, furare), ma nel complesso il linguaggiodei giornali si rinnova profondamente.
Una parziale interruzione in allo stile nominale e agli incisi. Poco curato l’uso deisegni di punteggiatura, improntato a una marcatezza che riflette il ...
Leggi Tutto
Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] ?»). Spesso tuttavia, come è stato mostrato per le lingue di segnidei sordi (Radutzky 1981), i gesti arbitrari sono nati come iconici , Diego (1981), Cinesica 1. Napoli. Il linguaggio del corpo e le tradizioni popolari: codici democinesici e ...
Leggi Tutto
L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] «moglie»);
(d) la scarsa e impropria utilizzazione deisegni paragrafematici: accenti e apostrofi omessi o inseriti indebitamente; lui», «a lei» (anche come allocutivo di cortesia; ➔ cortesia, linguaggio della) e «a loro» (ci do un bacio; posso dirci ...
Leggi Tutto
Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] capp. XXVIII-XXXV) del linguaggio stesso nella facoltà umana di creazione di simboli e segni (cfr. Trabant 1996: sua idea che attraverso la storia delle lingue sia possibile leggere la storia dei popoli (ibid., Idea dell’opera, § 32; libro I, sezione ...
Leggi Tutto
La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] tra frasi e tra periodi, ottenuto tramite la sostituzione deisegni d’interpunzione forti (punto, punto e virgola, due punti sfera dei legami che assicurano il sussistere del testo come unità coerente» (Mortara Garavelli 2003: 61-62).
Nel linguaggio ...
Leggi Tutto
L’alfabeto italiano è l’insieme deisegni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] Vocabolario della Crusca (1612):
nome del raccolto degli elementi de’ linguaggi, detto così dalle due prime lettere greche α. β. e l’alfabeto italiano è presentato come «la serie sistematica deisegni che traducono i suoni in forma grafica e visiva ...
Leggi Tutto
Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] (➔ nominali, enunciati), frase racchiusa tra due segni d’interpunzione forte che non si costruisce attorno a
Dardano, Maurizio (19862), Lo stile nominale, in Id., Il linguaggiodei giornali italiani. Con due appendici su: “Le radici degli anni ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...