La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] , la figura etimologica entra saldamente tra gli artifici retorici del linguaggio poetico, ma è il Seicento – sulla traccia del manierismo , anche a causa della tendenza a premiare la variazione formale in senso stretto, come è tipico dei testi a ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] piuttosto di polimorfia o polimorfismo (altro termine del linguaggio scientifico, citato dallo stesso Canello). Va precisato però dotta (che risultano in genere più vicini sia formalmente sia semanticamente agli etimi), dalle parole di tradizione ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] frequentissimo nelle scritture, anche in quelle mediamente formali e professionali.
L’apostrofo si usa anche all della sillaba iniziale. In ➔ italiano antico e nel linguaggio lirico tradizionale era frequentissimo anche con il, dove segnalava ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] con i risultati di A. Tarski, rappresenta in larga misura la fonte delle successive analisi semantiche di tipo formale. Oltre che dai filosofi del linguaggio ordinario questa impostazione è stata oggetto di radicali obiezioni da parte di W.V.O. Quine ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] dal pessimismo totale.
Virgilio giunse a risultati formali che rimasero definitivo modello per tutta la via assorbita dalla logica in vista di una filosofia del linguaggio che abbandona completamente lo studio dell’ornatus, come testimoniano ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] 1934, con la Logische Syntax der Sprache, R. Carnap aveva proposto ai linguisti di costruire la teoria formale delle forme linguistiche di un linguaggio riferendosi non al significato ma alla specie e all’ordine dei suoi termini. Questa posizione fu ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] L. Hjelmslev in saggi interpretativi e nei suoi Fondamenti della teoria del linguaggio suggeriva una reinterpretazione, una rilettura e una ripresa rigorosamente formale delle idee di Saussure. Negli anni Cinquanta un valoroso latinista e armenologo ...
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Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola, o di un qualsiasi parlante. Anche, l’insieme dei vocaboli comuni [...] , stretto, dipinto ecc.; i gerundi sostantivati del linguaggio musicale, crescendo, diminuendo ecc.; le forme verbali è l’arte e tecnica della raccolta e della definizione (formale, funzionale e soprattutto semantica) dei vocaboli appartenenti al l. ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] e l’analisi dei contesti di credenza, si è rivelata meno promettente per la teoria del significato nei linguaggi naturali. Sia le teorie platoniste e mentaliste sia quelle formali della p. sono state criticate da W.V.O. Quine, per il quale esse si ...
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Logico e filosofo del linguaggio (Vienna 1889 - Cambridge, Inghilterra, 1951). Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'univ. di Manchester, per dedicarsi alla matematica e ai suoi fondamenti logici; [...] tema fondamentale l'indagine sulla natura del linguaggio e sulla sua capacità di raffigurare la realtà. Il linguaggio considerato da W. è quello idealmente empirico; invece le proposizioni della logica formale e della matematica pura, non avendo ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...