Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] che comprende anche un’ampia documentazione storica.
I ➔ linguaggi settoriali si distinguono per un lessico molto tecnico, di che per tutte le analisi lessicali di carattere prevalentemente formale, oggi ci si può servire anche di appositi programmi ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] da un’articolazione verticale (Cortelazzo 1990). Ai livelli alti si colloca generalmente il linguaggio settoriale teorico, usato in connessione con il ➔ registro formale, soprattutto in testi scritti come i trattati scientifici. Ai livelli bassi si ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] , andandosi a sovrapporre ad A nei domini scritti e formali, è stato proposto il termine «diacrolettìa» (Dell’Aquila (1a ed. 1963).
Ferguson, Charles A. (2000), La diglossia, in Linguaggio e contesto sociale, a cura di P.P. Giglioli & G. Fele ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] acustica assente nella comunicazione scritta. Pertanto la ➔ variazione diafasica (➔ registro formale/informale, e anche le differenze tra lingua comune e ➔ linguaggi settoriali) e la ➔ variazione diatopica interagiscono sempre con la variazione ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] ➔ dialetti, parlate locali, registri (➔ registro; ➔ linguaggi settoriali). L’articolazione di una lingua in varietà di i) ora / adesso / mo, dove si passa dallo standard formale ora al lievemente più colloquiale adesso e al mo marcato in diatopia ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] sono ampiamente predefiniti (cfr., ad es., ordini militari come segnare il passo!; ➔ militare, linguaggio).
Il grado di formalità è anche condizionato dalle intenzioni dei partecipanti alla comunicazione. Soprattutto in situazioni poco strutturate ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] a una diversa ‘logica’. È un caso in cui la marca formale, la proposizione da tipica del complemento di moto da luogo, Una grammatica ragionevole per l’insegnamento, in Scienze del linguaggio ed educazione linguistica, a cura di G. Berruto, Torino ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] seguito al lento ma progressivo superamento della concezione del linguaggio come organismo a sé stante, indipendente dai parlanti legati a stili corrispondenti a diversi gradi di formalità condizionati dai contesti d’uso. Un’implicita conseguenza ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] salvēre «essere in buona salute»); buongiorno, di carattere formale e usato, sia come apertura sia come congedo, 227-263.
Poggi, Isabella (1981), Le interiezioni. Studio del linguaggio e analisi della mente, Torino, Boringhieri.
Poggi, Isabella (1995 ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] è palese una grande attenzione per gli aspetti formali. D’Annunzio non sembra mai concepire la lettera . 2°, Scritto e parlato).
Trifone, Pietro (1991), D’Annunzio e il linguaggio dei giornali, in Studi su D’Annunzio. Seminario di studio (Chieti, 23- ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...