Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] zione), e sono usati specialmente nel linguaggio burocratico (bonifica ~ bonificazione, qualifica ~ Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2º (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione), pp. 559-569.
Thornton, Anna M. ( ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] noi, ci; voi, vi), così come nella flessione verbale delle forme corrispondenti.
Forme non intrinsecamente deittiche sono invece Fischer (trad. it. Teoria del linguaggio. La funzione rappresentativa del linguaggio, Roma, Armando Editore, 1983).
Conte ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] notevole», non è molto frequente:
(28) Esso linguaggio si distingue eziandio grandemente dal prosaico e volgare per il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2° (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale; la subordinazione), pp. 341-412.
Serianni, Luca ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] Semantica dell’eufemismo. L’eufemismo e la repressione verbale con esempi tratti dall’italiano contemporaneo, Torino, Giappichelli de’ Paratesi, Nora (2009), Eufemismo e disfemismo nel linguaggio politico e nell’italiano di oggi, in Euphémismes et ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] modalità e di ➔ aspetto) e formano con esso un unico predicato verbale:
(12) Maria deve partire
(13) Gianni vuole mangiare un gelato
, può avere il significato di «manifestare la facoltà di linguaggio» (43), o di «dire qualcosa, comunicare» (44 ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] ergativo (sarei arrivato).
Semanticamente, in quanto modo verbale (cioè forma indicante la ➔ modalità, ovvero il di dissociazione (o riportivo o di riserva), molto usato nel linguaggio dei giornali, riferisce in terza persona un fatto supposto, per ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] avuto modo di parlare
Alcuni dei modi del sistema verbale italiano, tuttavia, non esprimono significati riconducibili alla cortesia (lo chiami subito, per favore!; ➔ cortesia, linguaggio della), l’infinito negativo (non chiamarlo!; ➔ negazione) ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] lento», branchio- «branchie», bronto- «tuono», carcino- nel linguaggio scientifico «granchio», in medicina «cancro»; ciano- «azzurro», nominale ha data di attestazione anteriore, la formazione verbale può essere considerata il risultato di un processo ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] stava prendendo a metà degli anni Sessanta, Calvino odiava il linguaggio dei politici, astratto e vago; considerava dannoso il «terrore non hanno. Ma la necrosi che tende a farne un tessuto verbale in cui non si vede e non si tocca nulla lo sta ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] . per affinare le sempre più sofisticate interazioni verbali uomo-macchina, o nel settore medico, nella diagnosi come nella riabilitazione delle persone con disturbi primari o secondari del linguaggio.
La trascrizione fonetica si avvale di alfabeti ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...