Musicologo italiano (n. Cremona 1925). Specialista di teoria e storia della musica medievale e rinascimentale, dal 1971 ha diretto la Scuola di paleografia e filologia musicale dell'univ. di Pavia (sezione [...] cremonesi nella mostra bibliografica della Biblioteca governativa (1949) (1951); Musica e ritmica dei trovatori (1956); Il linguaggio musicale della lauda dugentesca (1962); Sponsus, dramma delle vergini prudenti e delle vergini stolte (1965); ha ...
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Pittore (Ìsari, Arcadia, 1890 - New York 1967). Emigrato negli USA nel 1904, studiò a Washington e a New York. Per un lungo periodo fu a Parigi (1927-37), dove conobbe Torres-Garcia, Seuphor, Léger e Mondrian. [...] la sua ricerca che giunse, nel 1934, al completo superamento dei modi figurativi, per la realizzazione di un linguaggio astratto in cui forme geometriche vengono interpretate in una serie d'invenzioni e varianti. Tornato negli Stati Uniti, X ...
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Pittore (Varsavia 1894 - Parigi 1967), esponente del costruttivismo polacco. Studiò a Varsavia e Parigi, interessandosi ai movimenti d'avanguardia. Nel 1924 pubblicò il manifesto Mechano-Faktura, premessa [...] su forme geometriche create meccanicamente. Nel 1928 si stabilì a Parigi: dopo un periodo d'interesse per il figurativo, dal 1947 si dedicò nuovamente all'arte astratta, con un linguaggio di forme e colori vicino alle esperienze ottico-cinetiche. ...
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Filologo italiano (Modena 1878 - Roma 1942). Professore universitario a Friburgo (1905), a Torino (1921), a Roma (1928), fondò l'Archivum romanicum (1917); nominato accademico d'Italia nel 1932. Si occupò [...] italiana (L'Italia dialettale, 1916; Profilo linguistico d'Italia, 1940; ecc.), e di studî di teoria generale del linguaggio, nei quali cercò di trasportare concezioni ricavate a un tempo dallo storicismo del Croce e dall'attualismo del Gentile ...
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Pittore e architetto (Treviglio 1450 circa - Milano 1526). Iniziò la sua attività in stretta collaborazione con B. Butinone: a Treviglio, grande pala di S. Martino (1485); a Milano, decorazione della capp. [...] della Sala della Balla nel Castello Sforzesco (1490). Nelle opere successive, accanto a suggestioni leonardesche, emerge una elaborazione originale del linguaggio di V. Foppa e A. Bergognone: pala per la Scuola di S. Maria a Cantù (1501-02; smembrata ...
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Poeta e drammaturgo ebreo polacco (Varsavia 1893 - ivi 1937). Vissuto per due anni in Palestina (1930-32), ritornò a Varsavia dove insegnò letteratura ebraica. Nelle liriche (El ha-malkā "Alla regina", [...] "Gerico", 1920; Bil῾ām "Balaam", 1928-29; Ṣōr wi-Yĕrūshālayim "Tiro e Gerusalemme", 1930), S. si è ispirato a tematiche bibliche. Il linguaggio e una scarsa tensione drammatica nell'azione hanno reso i suoi drammi difficilmente rappresentabili. ...
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GIULIANI, Giambattista
Domenico Proietti
Nacque a Canelli, nell'Astigiano, il 4 giugno 1818 da Paolo e Maddalena Ghione, in una famiglia di modeste condizioni; il suo nome di battesimo era Jacopo, mutato [...] (per lo più di soldati della terza guerra d'indipendenza, II, pp. 101-160); e il Saggio di un nuovo dizionario del linguaggio volgare toscano (II, pp. 165-432), che già nel 1861 il G. aveva iniziato a pubblicare, ma che lasciò interrotto per l ...
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GUTIERREZ ALEA, Tomas
Francesco Salina
Gutiérrez Alea, Tomás (detto Titón)
Regista cubano, nato a L'Avana l'11 dicembre 1928 e morto ivi il 16 aprile 1996. Fu uno dei più significativi autori del cinema [...] sue opere sono state premiate in festival internazionali. L'inquietudine espressiva e l'attenzione rivolta agli aspetti del linguaggio cinematografico lo portarono a rinnovare di continuo il suo stile, improntato a un caustico umorismo e a un ...
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Brooks, Richard
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Ruben Sax, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, di origine russa, nato a Philadelphia il 18 maggio 1912 e morto a Los [...] si affermò nel corso della sua carriera come autore completo e attento alle qualità specifiche del linguaggio cinematografico al cui rinnovamento contribuì ininterrottamente dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Le profonde convinzioni democratiche ...
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Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello [...] manifestano sono in qualche modo mascherati da una censura onirica. Il sogno è regolato da un suo peculiare linguaggio, fatto di deformazioni, condensazioni (mediante cui elementi disparati vengono fusi in un’unica immagine) e spostamenti (mediante ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...