Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le fonti del diritto
Antonio Banfi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nello studio del diritto si usa distinguere fra fonti di cognizione [...] di epoche successive. Occorre quindi rifarsi ai testi di storici (quali ad esempio Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco), linguisti, antiquari ed eruditi (ad esempio Varrone, Plinio, Aulo Gellio, Festo, Macrobio); specialmente utili sono anche i ...
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GRAMMATICA GENERATIVA
Giulio Lepschy
. La g. g. (di cui la g. trasformazionale è il tipo più importante) costituisce la maggiore novità nella linguistica teorica contemporanea. È stata ideata e costruita [...] , lezione)))) (cfr. fig. 5).
Bibl.: Oltre 800 numeri di bibliografia sono elencati in due rassegne di G.C. Lepschy, in Studi e saggi linguistici, 4 (1964), pp. 87-114, e 6 (1966), pp. 171-91; i lavori di Harris a cui si è accennato sono raccolti in ...
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HAUSSA o Hausa
Augustin BERNARD
Carlo TAGLIAVINI
Popolazione del Sūdān centrale il cui dominio è limitato a E. dal Bornu, a O. dal Niger inferiore, a N. dal Sahara, a S. dal Benué. Il nome sembra designare [...] , Dict. haoussa, Parigi 1910; C. H. Robinson, Dictionary of the Hausa language, 4a ed., Londra 1925. Per la posizione linguistica, cfr. K. R. Lepsius, Nubische Grammatik, Berlino 1880, p. li; J. Lippert, Über die Stellung der Hausasprache, ecc., in ...
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L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.
Peter J. Mitchell
Giovanna Antongini
Tito Spini
Samou Camara
Rodolfo Fattovich
Zoe Crossland
L'archeologia dell'africa dal 1000 d.c.: problemi, metodi, [...] parlanti lingue nilo-saheliane sono distribuite lungo la zona di confine con il Sudan e sono i Cunama, che formano un gruppo linguistico a sé stante, i Nera (o Baria), i Mekan, i Mao, i Gunza, i Berta e i Nyagatom. Esse comprendono gruppi di ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] specifica tre tipi di effetti: l’assicurarsi la ricezione, cioè far sì che il significato e la forza dell’atto linguistico vengano compresi; l’entrata in vigore, cioè la produzione di uno stato di cose convenzionale; la sollecitazione di una risposta ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] ) di fine Quattrocento.
Gli studiosi che si erano per primi interessati a definire in termini più precisi i contorni linguistici della lingua cortigiana avevano pensato di trovarsi di fronte a una ‘lingua ipotetica’, un ‘fantasma’ (per es. Rajna 1901 ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] a cura di A. Carli, Milano, Franco Angeli, pp. 15-19.
Carli, Augusto (2006), Una scienza - una lingua? I conflitti linguistici nella comunicazione scientifica, in Zhì. Scritti in onore di Emanuele Banfi in occasione del suo 60° compleanno, a cura di ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] di quanti siano e di come esattamente vadano definiti, non è stato ancora elaborato». La conseguenza è che, nonostante linguisti di diversa impostazione facciano ricorso a questo tipo di analisi per spiegare una serie di fenomeni, permangono tra loro ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] ° (I luoghi della codificazione), pp. 139-227.
Migliorini, Bruno (1957), Note sulla grafia italiana nel Rinascimento, in Id., Saggi linguistici, Firenze, Le Monnier, pp. 197-225 (già in «Studi di filologia italiana» 13, 1955, pp. 259-296).
Richardson ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] alle nozioni di possibilità, realtà e necessità degli enunciati (la cosiddetta modalità aletica o ontica). L’attenzione dei linguisti non si è concentrata tanto su queste quanto su altre due nozioni della logica modale, atte a descrivere il ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...