Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] attuali. A partire dal 1930 circa, alla descrizione o diacronica dei sistemi fonematici di singole lingue si suole dare il nome costanti. A questa teoria si opposero molti linguisti e scuole linguistiche dell’ultimo Ottocento e infine la scuola ...
Leggi Tutto
Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] nel 1929 al congresso dell'Aia, R. Jakobson, N. Trubeckoj e gli altri linguisti "praghesi" rimproverarono vivacemente a S. di avere separato sincronia e diacronia. La lettura vulgata eliminava intere parti non solo del pensiero originario di S., solo ...
Leggi Tutto
Linguista francese (Saint-Alban-des-Villards, Savoia, 1908 - Parigi 1999); prof. di linguistica alla Columbia University di New York dal 1947, dal 1955 alla Sorbona. Si occupò soprattutto di fonologia [...] sincronica e diacronica e di linguistica generale, mediando originalmente esigenze della linguistica saussuriana e hjelmsleviana europea ed esigenze della linguistica americana. Opere: La gémination consonantique d'origine expressive dans les langues ...
Leggi Tutto
superstrato In linguistica, in relazione a una determinata area, lo strato linguistico che, per motivi di conquista o di prestigio culturale o politico, si è in un certo periodo storico sovrapposto alla [...] di una unità idiomatica; ma essi risultano redditizi nella ricerca diacronica in genere, per l’evidente apporto recato da fenomeni di questo tipo al fenomeno più ampio della mescolanza linguistica. Esempi di azioni di s. sono: il s. normanno in ...
Leggi Tutto
SIGNIFICATO
Federica Casadei
Antonio Rainone
Linguistica. - Cardine della riflessione sul linguaggio, poiché questo serve innanzitutto a significare, e luogo della relazione mondo-pensiero-linguaggio, [...] applicabilità delle parole, le regole del loro uso.
Proprio l'indagine della variazione diacronica del s. ha avviato, a fine Ottocento, una semantica specificamente linguistica. L'analisi dei tipi di mutamento semantico che subiscono le parole di una ...
Leggi Tutto
SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] A. Martinet, che pone come compito dell'analisi linguistica appunto la ricerca delle funzioni dei vari elementi: dopo essersi occupato lungamente in tale prospettiva di fonologia descrittiva e diacronica, egli è passato ad applicare le sue concezioni ...
Leggi Tutto
INTERLINGUISTICA
Marco Mancini
Con il termine i. si fa riferimento a quel particolare settore delle discipline linguistiche che ha come oggetto i fenomeni del contatto e delle conseguenti interferenze [...]
L'i., infine, è in grado di offrire interessanti modelli esplicativi nel settore del mutamento linguistico, ricongiungendosi in tal modo al filone delle ricerche diacroniche, dal cui alveo − come abbiamo mostrato − si era distaccata alla fine del 19 ...
Leggi Tutto
STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] poi però si volse ai rapporti tra sviluppo letterario e sviluppo linguistico in Francia; tra le posizioni di Schuchardt e quelle di Freud studi sulle varianti d'autore: qui la s. diventa diacronica (perché le varianti si succedono nel tempo) e ...
Leggi Tutto
FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] fonemática o fonèmica, che traduce il phonemics dei linguisti americani.
Dall'insieme di tutti i suoni recuperato nelle sue prospettive lo studio del mutamento fonologico diacronico (sviluppato tra gli strutturalisti soprattutto da A. Martinet ...
Leggi Tutto
LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] colpisce tuttavia per la presenza di tratti linguistici non sempre riconducibili a una sola varietà che potrebbero essere dovuti all'intervento di copisti di altre aree dialettali oppure a mutamenti diacronici oppure infine, soprattutto nel caso di ...
Leggi Tutto
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...