Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] e non puntuali.
I ➔ testi narrativi sono la realizzazione di un macroatto di narrazione, consistente nel costruire un corrispondente linguistico di un evento, o di una serie di eventi collegati, di cui si voglia mettere a conoscenza un destinatario ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...]
(29) È passato all’università
(30) È andato a casa
Quanto al parlante, in un’ottica di analisi procedurale le espressioni linguistiche che danno forma al testo vengono viste come il risultato di diversi tipi di atti di costituzione e di composizione ...
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TERNI, Paolo
Federico Vizzaccaro
Nacque ad Alessandria d’Egitto il 13 ottobre 1932 da Massimo (‘Max’, avvocato, assicuratore e giornalista), e Giorgina Levi. La famiglia, ebrea non praticante, si [...] di Suez. Ebbe una sorella, Laura (1937-2018).
Crebbe in un ambiente cosmopolita, partecipando alla vita di comunità linguistiche e culturali – l’italiana, la francese, l’inglese e l’araba – all’epoca perfettamente integrate, sviluppando fin da ...
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OTTENTOTTI
Renato BIASUTTI
Carlo TAGLIAVINI
. I coloni olandesi che nel sec. XVII si insediarono per primi intorno al Capo di Buona Speranza diedero questo nomignolo, che pare significasse "balbettante" [...] Schnalzlaute, dai francesi cliquements. Il nome di avulsivi venne loro dato da Raoul de la Grasserie e fu adottato da parecchi linguisti, fra i quali A. Trombetti; essi sono prodotti non con l'inspirazione, come si crede ancora da parecchi, ma con un ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] i salotti d’un solo quartiere di quella sola città» (cit. in Tomasin 2007: 32-33). Anche il maggiore linguista del tempo, ➔ Graziadio Isaia Ascoli, sottolineò con vigore, nel Proemio all’«Archivio Glottologico Italiano» (1873), le pecche della teoria ...
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Sicca, Angelo
Giuseppe Izzi
Studioso (Brescia 1793 - Padova 1860), direttore della tipografia della Minerva a Padova; si avvicinò a D. e alle sue opere con un interesse prevalentemente filologico-interpretativo. [...] per lo più spese nel giustificare le lezioni adottate, anche se abbondano i riscontri di fonti e le note storico-linguistiche, soprattutto nell'area lessicale.
Di rilievo nella sua produzione la Rivista delle varie lezioni della D.C. sinora avvisate ...
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Antropologia
Una delle grandi famiglie in cui si dividono tradizionalmente, in base a un criterio linguistico, i gruppi africani. Benché il termine B. (propr. «gli uomini», plur. di muntu «uomo») non abbia [...] lascia presupporre che la diffusione dei gruppi b. nell’Africa sub-sahariana sia avvenuta in tempi recenti: le ricerche linguistiche e archeologiche fanno risalire l’inizio dell’espansione b. al 1° millennio a.C. a partire da un’ampia regione ...
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Filosofo (Lancaster 1911 - Oxford 1960), dal 1952 al 1960 professore di filosofia morale al Corpus Christi College di Oxford. Ha elaborato una forma peculiare di filosofia linguistica, per molti versi [...] di essa le più profonde e significative distinzioni radicate nella concezione del mondo dell'uomo comune. Le espressioni linguistiche si distinguono non tenendo conto esclusivamente delle informazioni che con esse si comunicano (atto locutivo), ma ...
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Dialetti romanzi, formatisi nella Gallia Transalpina e Cisalpina, e dei fenomeni dialettali dovuti a influsso del sostrato linguistico gallico. I fenomeni fonetici più caratteristici sono la palatalizzazione [...] , ligure, emiliano) sono detti gallo-italici, in quanto presentano caratteristiche in comune con i dialetti g. d’Oltralpe. Eredità dell’età normanna è inoltre la presenza di colonie linguistiche gallo-italiche in Sicilia e sul Golfo di Policastro. ...
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faccia
Fernando Salsano
La voce conserva, in D., la ricchezza di significati dell'etimo latino facies. Circa la metà delle sue presenze si raggruppa intorno al significato concreto di " viso ". Due [...] di un concetto delle interferenze tra fisica e metafisica che è forse alla radice sia di tanto realismo di D., sia delle sue scelte linguistiche e stilistiche: Cv III VIII 7 Onde vedemo che ne la faccia de l'uomo, là dove [l'anima] fa più del suo ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...