Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto [...] e propria anticipazione si applica anche ad alcuni tipi di enunciati nominali (➔ nominali, enunciati), che non contengono alcuna marca linguistica del referente poi evocato nel co-testo successivo, come nel caso di (15) o di (16):
(15) Eccezionale ...
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Linguista statunitense (New York 1915 - Stanford, California, 2001). Tra i più validi rappresentanti della linguistica statunitense, le sue ricerche si sono orientate lungo tre direttrici: l'africanistica, [...] professore di antropologia. Membro dal 1965 della National academy of sciences, ha fatto parte di varie associazioni linguistiche, africanistiche e antropologiche.
Opere
Tra i suoi altri scritti: Some universals of grammar with particular reference ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] il supporto di una memoria esterna, per es. un testo già pronto (cfr. § 3.2.1). I gradi di pianificazione linguistica e di attenzione sono in parte interdipendenti, ma non c’è una necessaria corrispondenza tra i due versanti del processo.
Qualsiasi ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] e non puntuali.
I ➔ testi narrativi sono la realizzazione di un macroatto di narrazione, consistente nel costruire un corrispondente linguistico di un evento, o di una serie di eventi collegati, di cui si voglia mettere a conoscenza un destinatario ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...]
(29) È passato all’università
(30) È andato a casa
Quanto al parlante, in un’ottica di analisi procedurale le espressioni linguistiche che danno forma al testo vengono viste come il risultato di diversi tipi di atti di costituzione e di composizione ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] i salotti d’un solo quartiere di quella sola città» (cit. in Tomasin 2007: 32-33). Anche il maggiore linguista del tempo, ➔ Graziadio Isaia Ascoli, sottolineò con vigore, nel Proemio all’«Archivio Glottologico Italiano» (1873), le pecche della teoria ...
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Antropologia
Una delle grandi famiglie in cui si dividono tradizionalmente, in base a un criterio linguistico, i gruppi africani. Benché il termine B. (propr. «gli uomini», plur. di muntu «uomo») non abbia [...] lascia presupporre che la diffusione dei gruppi b. nell’Africa sub-sahariana sia avvenuta in tempi recenti: le ricerche linguistiche e archeologiche fanno risalire l’inizio dell’espansione b. al 1° millennio a.C. a partire da un’ampia regione ...
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Dialetti romanzi, formatisi nella Gallia Transalpina e Cisalpina, e dei fenomeni dialettali dovuti a influsso del sostrato linguistico gallico. I fenomeni fonetici più caratteristici sono la palatalizzazione [...] , ligure, emiliano) sono detti gallo-italici, in quanto presentano caratteristiche in comune con i dialetti g. d’Oltralpe. Eredità dell’età normanna è inoltre la presenza di colonie linguistiche gallo-italiche in Sicilia e sul Golfo di Policastro. ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] i Sermoni Subalpini (forse risalenti alla fine del XII secolo), di problematica collocazione al confine tra l’area linguistica italiana e quella galloromanza, il primo testo datato sicuramente piemontese (Chieri) è del 1321.
La documentazione tre- e ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] nel resto dei territori a est dell'Oder la lingua tedesca sostituì del tutto quella locale spostando ancora più ad est la frontiera linguistica tra germanico e slavo, che già dopo le vicende del sec. X aveva raggiun-to il fiume Oder.
Le lingue slave ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...