Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] a Giacinto Carena (1847) criticò il lessicografo piemontese perché nel suo Vocabolario domestico aveva talvolta accolto voci e locuzioni non fiorentine ma di altra provenienza regionale. Ma, se si guarda all’effettiva diffusione nel parlato di un ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] (cfr. § 2), l’influenza più consistente del cinema nei confronti della lingua italiana riguarda soprattutto parole e locuzioni, diventate ormai proverbiali, tratte da titoli o battute di film famosi, spesso rilanciate dai giornali e dalla televisione ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] , come nella frase già esaminata in (11). Il soggetto di nome d’azione intransitivo invece non può essere introdotto da questa locuzione: la crescita di Luigi / * la crescita da parte di Luigi.
Quando il nome d’azione ha per base un verbo transitivo ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] di modo, nel senso di «particolare formula melodica assunta a prototipo compositivo». Per chiarire gli equivoci, egli propone due locuzioni: tuono di grado per il primo concetto, tuono harmoniale per il secondo. Poco oltre, scarta modo come sinonimo ...
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L’espressione italiano dell’emigrazione designa tutte le forme di italiano parlate, nei paesi di destinazione, da emigrati italiani e dai loro discendenti. Questa nozione esclude le forme di italiano apprese [...] delle regole fonologiche in confine di parola, che nella seconda generazione trovano solo applicazione fissa con determinate parole o locuzioni; analogamente, le forme di negazione un, ’n «non» si mantengono solo se seguite da ci, ce (cfr. ’n c ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] , letterario e stilistico nel secondo Novecento, ma ne sancì anche il ruolo di creatore di un repertorio linguistico (frasi, locuzioni e termini entrati financo nell’uso quotidiano) di straordinaria diffusione anche popolare (per es., t’amo pio bove ...
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CUGNONI, Giuseppe
Alessandra Cimmino
Nacque a Roma il 2 maggio 1824, da Valeriano e Angela Silvi, di un'agiata famiglia romana che sul finire del '700 svolgeva attività mercantile; fu pronipote di Giuseppe [...] eccessivì persino agli accademici della Crusca quando, nell'attribuirgli il premio Rezzi, gli rimproverarono "alcune voci e locuzioni inusitate che l'Accademia non saprebbe approvare". Né maggior credito può essergli concesso come latinista se di lui ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata di suoi caratteri, nello scriverla».
Nelle abbreviazioni moderne, l’omissione di lettere è spesso indicata da un punto interno alla parola (f.lli per fratelli) o esterno (prof. per professore); ...
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Sicilia Regione a statuto speciale dell’Italia insulare (25.832 km2 con 4.875.290 ab. nel 2020, ripartiti in 390 Comuni; densità 189 ab./km2), costituita dall’isola omonima, la più estesa del Mediterraneo, [...] dialettale, in cui si distingue, per es., l’opera poetica di G. Meli.
Si dicono sicilianismi parole, locuzioni, costruzioni sintattiche o anche particolarità fonetiche o morfologiche, peculiari del dialetto siciliano, quando compaiano in contesti non ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] : dimorata «lontananza», redita «ritorno», tardato «ritardo», donato «dono», ecc.); alcuni sono sopravvissuti solo in sottocodici o locuzioni speciali, come dipartita (negli annunci funebri), o in giudicato (in diritto). Stessa cosa si può dire dei ...
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locuzione
locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, gruppo di parole (che non raggiunge...
cavallo
s. m. (f. -a) [lat. caballus «cavallo da lavoro, cavallo castrato»] (pl. -i; pl. ant. cavagli). – 1. a. Mammifero ungulato perissodattilo, erbivoro, della famiglia equidi, già presente con i suoi più antichi antenati nell’eocene inferiore...