CHIESA, Damiano
Umberto Corsini
Nacque a Rovereto (Trento) il 24 maggio 1894 da Gustavo e da Teresina Marzari.
Il padre, impiegato municipale, cultore di letteratura e di storia locale, apparteneva [...] A. R. [A. Rossaro], Burocrazia fuor diluogo,ibid., pp. 259-261; Verbale intorno alla fine di D. C. assunto in Trento il 15 di D. C. protomartire della redenzione trentina, in Alba trentina, I (1917), pp. 25-28; A. Rossaro, D. C. e F. Filzi nel culto ...
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Tommaseo, Niccolò
Scrittore, linguista e patriota (Sebenico, Dalmazia, 1802 - Firenze 1874). Dopo la laurea in giurisprudenza, visse alcuni anni fra Padova e Milano, lavorando come giornalista e saggista, [...] Culto e dell’Istruzione pubblica nel governo provvisorio, ambasciatore a Parigi e tra i più accesi protagonisti della difesa della Repubblica veneziana. Dopo la fine di fu aiutato da vari studiosi (in primo luogo da Bernardo Bellini, tanto che il ...
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Chruscev, Nikita Sergeevic
Chruščëv, Nikita Sergeevič
Politico sovietico (Kalinovka 1894-Mosca 1971). Segretario del PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica) per un decennio (1953-64). Dopo la [...] 1956), nel quale denunciò i crimini di Stalin e ne condannò il culto della personalità, avviando la «destalinizzazione l’abbandono del nome di Stalingrado e lo spostamento della salma di Stalin dal Mausoleo di Lenin ad altro luogo. Nel 1962 si ...
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Tarragona
Città della Spagna nordorientale, sulla costa mediterranea della Catalogna. Un centro abitato dalla popolazione iberica degli ilergeti, esistente in questo luogo nel sec. 6° a.C., fu occupato [...] fu detta poi Tarraconensis. Divenne un centro importante del culto degli imperatori ed ebbe un grande sviluppo economico, questi occupata fino al 1119, quando la riconquistò Gastone IV visconte di Béarn; fu subito dopo ceduta a Roberto de Aguiló. La ...
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Nabonedo
Re di Babilonia (regno 555-539 a.C.). Figlio di una sacerdotessa di Sin a Harran, in territorio già assiro. Militare, N. salì al trono con un colpo di mano e cercò di legittimarsi come vero [...] restauratore dei culti babilonesi. Tuttavia, affiancando il cultodi Sin a quello di Marduk si cura di Babilonia al figlio Bel-shar-usur (il Baldassarre del libro di Daniele), ma trascurando la festa del Nuovo anno, che non poteva aver luogo senza ...
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Kharran
Città dell’alta Mesopotamia, centro del culto del dio-luna Sin. Attestata negli archivi di Ebla (24° sec. a.C.) e Mari (17° sec.), poi nei testi ittiti (14° sec.) e medioassiri (13° sec.), fu [...] importante in età neoassira (9°-7° sec.), rifugio dell’ultimo re assiro, patria del babilonese Nabonedo. Nel 53 a.C. vi ebbe luogo la battaglia tra Crasso e i parti. ...
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storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici.
Il complesso delle opere [...] matura più netto dal rinnovato culto dell’antichità romana, sentito ora come modello e norma di vita in sé, senza libro di E.R. Curtius su Europäische Literatur und lateinische Mittelalter (1948), dove il Medioevo latino è il luogodi addensamento ...
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antropologia Spoglie degli animali e dei nemici uccisi, indossate o conservate non solo come segno del valore del proprietario, ma anche allo scopo di ‘impossessarsi’ dello spirito della vittima, propiziandosela [...] per nuove imprese. Tra i t. umani il più importante è la testa (➔ cranio), la cui conservazione rituale dà luogo a forme diculto (Daiacchi, Maori, Nuova Guinea, Jívaro): ma t. sono lo scalpo (Amerindi dell’America Settentrionale, Ostiachi, Voguli e ...
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Fondamentalismo
Enzo Pace
Il progetto fondamentalista ha mostrato, nel respiro breve del ventennio, successivo all'apparire dei primi movimenti collettivi che lo hanno interpretato sulla scena sociale, [...] mondo musulmano
I movimenti esaminati svelano, nella loro critica radicale, l'esistenza nelle società contemporanee di legami sociali deboli (la famiglia, i luoghidiculto, la scuola, il mondo del lavoro) che un tempo, in un passato remoto spesso ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] come amore per il luogo natio, la terra dei padri, e conservazione delle tradizioni di identità collettiva che il territorio diculto laico, istituito con l'invenzione di liturgie di massa incentrate sulla 'religione della patria'. La volontà di ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...