I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] il valore simbolico e desemantizzato che hanno oggi i grafemi alfabetici, non va dimenticata la loro origine ideografica. Il grafema maiuscolo A, per es., deriva dal disegno di un muso di toro (capovolto, lo ricorda ancora) tracciato in modo sempre ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] La Nuova Italia, 1990, p. 9)
Sono segni paragrafematici in reciproco rapporto, inoltre, il maiuscolo rispetto al minuscolo (➔ maiuscola), il sottolineato rispetto al non sottolineato nonché la diversa dimensione del carattere, usata per segnalare il ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] . Quando la tonica è in posizione marcata, il costituente è focalizzato come rema ristretto. Negli esempi qui sotto è riportata in maiuscolo la parola su cui cade la tonica (tutti gli esempi, salvo (10) e (12), sono tratti dal corpus ArCoDip):
(10) a ...
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In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] nella copula) , trattandosi non di copula ma di congiunzione: Mario non è venuto e Anna ne ha sofferto. Quando la copula è maiuscola ad inizio di paragrafo, frase o dopo punto fermo, il segno corretto è l’accento (grave), non l’apostrofo: ‹È›, non ‹E ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] degli allocutivi di cortesia (➔ allocutivi, pronomi; ➔ cortesia, linguaggio della), la forma di rispetto lei (scritta di solito con iniziale maiuscola: Lei) è ambigenere (al pari di tu e di voi): concorda infatti al maschile se l’interlocutore è di ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: l’acuto (′), il grave (‵) e il circonflesso (^); solitamente, sulle vocali di cui non si distingue l’apertura, l’accento grafico è grave (à, ì, ù), mentre è grave o acuto sulle altre vocali, a seconda ...
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La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] , 19988, vol. 1°, p. 77)
Nel caso dei nomi, come scrive Serianni (2000: 45), «le norme che regolano l’uso della maiuscola sono più facili ad enunciarsi che ad applicarsi, anche perché non è sempre ovvio distinguere tra “nome proprio” e “nome comune ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, sì che, in uno schema formato da due linee...
delta1
dèlta1 s. m. [dal gr. δέλτα (lat. delta), voce di origine semitica], invar. – Nome della quarta lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo δ, maiuscolo Δ), corrispondente alla lettera d, D dell’alfabeto latino....