LOMBARDINI, Siro
Giorgia Giovannetti
Economista, nato a Milano il 3 luglio 1924. Laureatosi in economia e commercio nel 1946 all'Università Cattolica di Milano, si specializzò alla London School of [...] , esperienze e problemi, 1967) e a livello regionale. Molti dei suoi saggi recenti, di riflessione critica sul marginalismo, sul marxismo, sul paradigma dell'equilibrio e sulla contrapposizione fra economia descrittiva e normativa, sono riuniti nel ...
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economìa polìtica Scienza che studia l'attività umana nella sfera dei rapporti economici. L'e.p. si distingue tra macroeconomia politica, che studia le relazioni che intercorrono tra quantità globali o [...] in concomitanza con un periodo di rapida crescita economica e di trasformazione dell'impresa capitalistica, si affermò il marginalismo, in grado di spiegare sulla base di un principio unico la distribuzione del reddito nell'economia.
La rivoluzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Gaetano Filangieri
Adriano Giannola
Filangieri è una figura di primo piano nell’Europa della seconda metà del Settecento: riceve a più riprese Goethe e intrattiene rapporti con il fior fiore dell’intellettualità [...] .
E. Lo Sardo, Il mondo nuovo e le virtù civili. L’epistolario di Gaetano Filangieri, Napoli 1999.
F. Simon, Il marginalismo giuridico di Gaetano Filangieri, «Studi e note di economia», 2009, 2, pp. 243-67.
Si vedano inoltre:
E. Cuomo, Filangieri ...
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Economia
Attività che provvede alla collocazione sul mercato delle merci e dei servizi, e quindi l’insieme dei punti di vendita che ne assicurano agli acquirenti la disponibilità.
Nell’ingegneria gestionale [...] ripartizione è definita allora da
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le funzioni di ripartizione F1(x1), F2(x2), ... delle variabili componenti sono dette marginali. Le componenti si dicono indipendenti se
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3. Valori medi e momenti di una distribuzione
Sia X una variabile ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Corporativismo
Daniela Parisi
In linea generale, corporazione sta a indicare qualsiasi ‘società parziale’, detta anche ‘corpo intermedio’, che si costituisce attorno a interessi particolari, contrastando [...] tempi e con la riflessione economica dei loro colleghi stranieri (Finoia 1983). Come tanti furono i filoni corrosivi del marginalismo, così anche la cosiddetta economia corporativa non fu una corrente di pensiero omogenea (Duchini 1994, § 3).
Tanto è ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Solidarietà e sussidiarietà
Ivo Colozzi
Una definizione dei concetti
La parola solidarietà ha alla base l’espressione del latino giuridico in solidum, che indicava l’obbligo da parte di un individuo [...] piano scientifico, la fine del 19° sec. vide una forte reazione all’indirizzo storicistico e sociologizzante con il prevalere del marginalismo, cioè di quell’approccio scientifico che pone alla propria base i concetti di scelta e di equilibrio e che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giustizia
Roberto Artoni
Il pensiero economico italiano ha dato notevoli contributi all’elaborazione del concetto di giustizia soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Mentre in epoche [...] concetto di giustizia sociale nella tradizione italiana. Alla luce del dibattito di fine Ottocento tra Scuola storica e nascente marginalismo, sboccia e si articola il concetto di economia sociale. Il dibattito in parola è largamente un fenomeno che ...
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utilità Nel linguaggio economico, il piacere che procura o può procurare a un soggetto un dato bene o servizio in quanto da lui ritenuto idoneo ad appagare un suo bisogno presente o futuro. L’u. è, quindi, [...] Alla base dei rapporti di scambio tra i beni andava infatti considerata non tanto l’u. totale, quanto l’u. marginale, riferita alla quantità disponibile dei beni. Tale distinzione consentiva di risolvere il famoso ‘paradosso del valore’ messo in luce ...
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L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, [...] la quale lo stesso rapporto è determinato dal grado di utilità e di scarsità di ciascuna merce (teoria neoclassica o marginalista: ➔ marginalismo); c) quella che viene detta teoria neoricardiana, elaborata da P. Sraffa, secondo la quale i p. relativi ...
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OLIGOPOLIO
Claudio Sardoni
L'o. è una forma di mercato che si caratterizza per una significativa interdipendenza strategica fra imprese: un'impresa oligopolistica prende le sue decisioni tenendo conto [...] in o., v. Sylos Labini 19674, pp. 62-90).
A differenza di quanto avviene nelle analisi di tipo marginalista, il problema della determinazione del prezzo di equilibrio non rappresenta l'aspetto centrale dell'analisi dinamica dell'oligopolio. Maggiore ...
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marginalismo
s. m. [der. di marginale]. – Teoria economica sviluppatasi nella seconda metà dell’Ottocento, che si fonda sul concetto di utilità marginale, cioè sull’incremento di soddisfazione che il consumatore ricava da una nuova dose di...
marginale
agg. [der. di margine]. – 1. Del margine, che è al margine, che costituisce un margine: zona, area, spazio marginale. In partic.: a. Che è segnato sul margine di una pagina stampata o manoscritta: disegni, fregi m.; glosse m.; numeri...