L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] e variegati che sono stati chiamati lingue di ➔ koinè. Per es., come ha mostrato Mengaldo (1963), il ferrarese ➔ MatteoMariaBoiardo, nelle sue poesie, alterna fedeltà al toscano del Trecento e fedeltà al volgare locale, a volte coincidenti. Dunque ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] in uso presso la corte estense di Ferrara, che divenne strumento di espressione artistica nelle opere di ➔ MatteoMariaBoiardo.
L’uso del volgare nella corrispondenza ufficiale è documentato precocemente anche in alcune lettere della corte angioina ...
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BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] in poi". L'anno dopo, mentre dava seguito alle ricerche rinascimentali con un volume di Nuovi studi su MatteoMariaBoiardo (Bologna 1904), e continuava a pubblicare con ritmo intenso note d'erudizione modenese (alcune scritte in collaborazione con ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] più smunicipalizzati (Tavoni 1992: 47-57; 85-105). Due autori sono emblematici di questo processo: a Ferrara, ➔ MatteoMariaBoiardo, a Napoli Jacopo Sannazaro. Il primo, passando dalla scrittura privata dell’epistolario alla poesia narrativa dell ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] varietà locale, del latino e del toscano. Il campione più rappresentativo è L’Inamoramento de Orlando di ➔ MatteoMariaBoiardo, in cui la lingua risulta eterogeneamente costituita grazie all’apporto di componenti diverse: la koinè settentrionale, il ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] culture regionali, come il poema cavalleresco. Il genere, di origine popolare, aveva già intrapreso con ➔ MatteoMariaBoiardo il percorso verso una nobilitazione letteraria, mantenendo però le sue caratteristiche di appartenenza alla cultura estense ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] altre.
Simili scempiamenti compaiono graficamente negli scritti di autori classici settentrionali come ➔ Baldassarre Castiglione, ➔ MatteoMariaBoiardo e ➔ Ludovico Ariosto, i quali, talvolta, nel timore di sbagliare per difetto, cadono nell’errore ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] dei Fragmenta inizia a imporsi come una prassi ineludibile per i poeti non toscani (Giusto de’ Conti, ➔ MatteoMariaBoiardo, Cariteo, Jacopo Sannazaro), la cui produzione lirica si attesta come la punta più avanzata del processo di centralizzazione ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] ultimi decenni del Quattrocento l’intromissione di forme dialettali è palese, per es., in uno scrittore come ➔ MatteoMariaBoiardo, non solo nell’Innamorato ma anche negli Amorum libri, che maggiormente si approssimano al toscano letterario: non a ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] lui», Giovanni Verga), battona, figlio di puttana (o di mignotta, ecc.: «figliol de una puttana, rinegato!», MatteoMariaBoiardo), mignotta, puttana, puttanata, sputtanare («di dischi letterari dirige una collana, / e in vari altri modi si sputtana ...
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