Carpellini, Carlo Francesco
Andrea Ciotti
, Bibliografo (Siena 1805 - ivi 1872). Laureatosi in medicina, nel 1862 fu nominato vice bibliotecario nella Comunale di Siena. Coltivò studi di letteratura [...] di ordine generale particolarmente sul poema, ma anche aspetti singoli, e afferma la necessità di un'enciclopedia dantesca, frutto dellavoro di più studiosi. Dà conto, quindi, delle edizioni delle opere di D., delle traduzioni e degli studi raccolti ...
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TUMORE (XXXIV, p. 474)
Paolo BUFFA
Il problema del cancro, dal punto di vista teorico, ha superato i limiti della patologia per diventare uno dei problemi centrali della biologia generale, mentre dal [...] difficoltà sono ancora maggiori.
Praticamente tutto il lavoro sperimentale sull'eredità del cancro viene compiuto su linee pure di , in Tumori, XXV, fasc. III-IV, 1939 e in Recenti Progressi Medicina, IV, n. 3, 1948; E. A. Willis, Pathology of tumours ...
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TRAPIANTI
Gino Doria
Fabrizio Trecca
. Biologia. - Introduzione. - I t. di organi, tessuti, o cellule suscitano da molti anni l'interesse di medici e biologi. Infatti, è molto antica l'idea di sostituire [...] aria compressa e sincronizzato con l'azione del cuore in modo da scaricare il lavoro, permettendo il recupero delle fibre miocardiche. R. Cortesini, C. V. Casciani, Il trapianto del rene, in Recenti progressi in Medicina, vol. XLIV, n. 4, apr. 1968 ...
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GALILEI, Galileo
Roberto MARCOLONGO
Vito FAZIO-ALLMAYER
Da Vincenzo Galilei (v.) e da Giulia degli Ammannati, nacque Galileo in Pisa il 15 febbraio 1564. Dal padre ereditò il gusto per la musica [...] artisti in Pisa il 5 settembre 1581 per seguire gli studî di medicina e poi di filosofia e di matematica. I suoi primi scritti trattato De motu accelerato, forse della metà del 1604, fa parte di quei lavori sul moto locale (dinamica) su cui meditò ...
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(v. chimica biologica, X, p. 110; App. II, I, p. 578; biochimica, IV, I, p. 279)
La quantità e la qualità delle informazioni prodotte nell'ultimo decennio dalle ricerche di b. hanno fatto sì che tale disciplina [...] (chimica, fisica, ingegneria, medicina, informatica, matematica), la volta per l'identificazione di particolari sequenze del DNA, e successivamente è stata utilizzata apparecchiature per studi biochimici; il lavoro comune di medici, farmacologi, ...
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Biologo, nato a Catanzaro il 22 febbraio 1914. Si laureò in medicina a Torino nel 1936 con una tesi di anatomia patologica; fu poi assistente alla cattedra di anatomia umana tenuta da G. Levi. In seguito [...] lavorò all'università dell'Indiana, a Bloomington, nel laboratorio diretto da S. Luria. Ivi scoprì il fenomeno della fotoreattivazione del fu assegnato nel 1975, insieme con D. Baltimore e H. M. Temin, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia. ...
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Raccolta libraria, ordinata e custodita, con opportuni cataloghi, a determinati scopi di cultura; distinta perciò dal deposito, dall'emporio, dalla bottega di libri, con o senza ordine riuniti ad altro [...] poeti). La biblioteca era pensata come il campo di lavoro dei dotti del museo, i quali dovevano proseguire cosi in certo senso belle arti; P) lingua e letteratura; Q) scienza; R) medicina; S-T) agricoltura, industria e tecnologia; U) scienza militare; ...
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(App. V, i, p. 384)
Le b., intese nel significato più ampio e moderno del termine, possono essere definite come le tecnologie che utilizzano organismi viventi o loro componenti subcellulari, al fine di [...] scientifiche dei laboratori coinvolti, molti dei quali lavoravano su differenti geni del lievito sulla base di differenti interessi di 1992, 68, pp. 143-55.
D.W. Ross, Introduction to molecular medicine, New York, 1992, 1996².
E. Cernia, L. Degen, Le ...
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Parte introduttiva
di Roberto Cingolani
Il termine indica l'insieme delle metodologie di manipolazione e studio della materia sulla scala del nanometro (1 nm=10−9 m). Questa è la scala di dimensione [...] : the coming era of nanotechnology, lavoro nel quale egli introdusse l'auto-replicazione circa 40 kg. La morfologia del tessuto del geco viene quindi replicata nel tentativo il portare la biologia e la medicina al livello molecolare. Questo ha ...
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SANGUE (XXX, p. 664; App. II, 11, p. 782)
Sergio PIOMELLI
Armando Edilio RAGGIO-GUARNASCHELLI
La moderna ematologia ha potuto negli ultimi anni utilizzare metodiche di ricerca che hanno completamente [...] quadro dinamico del sistema eritropoietico; inoltre sono state introdotte, come ipotesi di lavoro, concezioni teoriche nostre conoscenze non solo in ematologia, ma in varî campi della medicina.
Bibl.: G. Di Guglielmo, Le anemie emolitiche, Roma 1954 ...
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medicina
s. f. [dal lat. medicina, in origine ars medicina, femm. dell’agg. medicinus «pertinente al medico o al curare», der. di medĭcus «medico2»]. – 1. a. La scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione:...
lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...