(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] , delle opere dei grandi grammatici, filosofi e mistici del Medioevoe del Rinascimento. Come valido paragone si può citare il latino ecclesiastico e accademico, anch'esso usato solamente nella liturgia e dai dotti.
Durante l'Illuminismo, nella ...
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Filologia
Gianfranco Contini
di Gianfranco Contini
Filologia
sommario: 1. La filologia nella storia della cultura. 2. Critica testuale. □ Bibliografia.
1. La filologia nella storia della cultura
Chi [...] verificare, era però atta a una filologia condenda sulla grande e insomma medita distesa appunto romantica del Medioevoe anzitutto del volgare (che press'a poco coincidevano, chiudendosi il Medioevo con l'invenzione bella stampa, la quale poneva o ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] il ritorno dell’alta cultura al volgare (➔ Umanesimo eRinascimento, lingua dell’) avviene sotto la spinta delle nuove dell’oralità che portano la scrittura letteraria verso quello stile medio (Testa 1997) che la caratterizza ancora oggi nel romanzo. ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] forme di scrittura che via via si infittiscono tra il tardo medioevoe il Rinascimento per culminare nella grande raccolta delle Navigationi et viaggi del Ramusio (1550-1559), vera e propria enciclopedia dei saperi d’oltremare.
Non pochi furono gli ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] Inscriptionum Latinarum VI, 17633)
così come appaiono forme medie con marca riflessiva:
(11) Haec ergo dum e prosegue con Umanesimo eRinascimento (➔ Umanesimo eRinascimento, lingua dell’) e, senza soluzione di continuità, anche se con fasi alterne e ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Le scritture esposte nei volgari italiani dal Medioevo al Rinascimento. Atti del Convegno internazionale di studi ( Stussi, Alfredo (1999), Versi d’amore in volgare tra la fine del secolo XII e l’inizio del XIII, «Cultura neolatina» 59, 1-2, pp. 1-69 ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] e ubiquità della cultura del tardo Rinascimento.
L’emigrazione intellettuale dall’Italia è continuata nei secoli successivi e Firenze, Olschki.
Vivanti, Corrado (2003), L’Italia e il suo mondo fra Medioevoe prima età moderna, in L’Italia fuori d’ ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] eRinascimento, lingua dell’). Tuttavia, quello della letteratura italiana prodotta da stranieri è un fenomeno che va ben al di là del contatto diretto con l’Italia e che affonda invece le radici in una pratica antica e consolidata fin dal medioevo ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevoe nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] Una vera e propria egemonia del fiorentino si stabilisce nel corso del Cinquecento (➔ Umanesimo eRinascimento, lingua dell Battista & Stussi, Alfredo (1976), Dialetti veneti nel Medioevo, in Storia della cultura veneta, Vicenza, Neri Pozza, 1976 ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] : 119 seg.) parla del «ruolo standardizzante a livello europeo del latino nel medioevoe ancora nell’Umanesimo e nel Rinascimento, del francese nel XVII, XVIII e XIX secolo (e anche nel XX), dell’angloamericano a partire in particolare dal 1945». Il ...
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gonfaloniere
gonfalonière (ant. confalonière e gonfalonièro) s. m. [der. di gonfalone]. – Propr., nell’uso ant., chi portava il gonfalone, cioè l’insegna, il vessillo di una milizia, di una corporazione, ecc.; sinon. quindi di vessillifero,...
fidula
fìdula s. f. [dal lat. mediev. fidula, variante di vidula, che ha prob. lo stesso etimo di viola2 (v.); la f- forse per incrocio con fides -ium «cetra, lira»]. – Strumento musicale ad arco, diffuso nel Medioevo e nel Rinascimento, considerato...