LAZZARETTI (Lazzeretti), David
Franco Pitocco
Nacque il 6 nov. 1834 ad Arcidosso, sulle pendici del monte Amiata, da Giuseppe e da Faustina Biagioli.
Stando alla tradizione, la nascita di colui che [...] . 1910); E. Rasmussen, Ein Christus aus unseren Tagen, Leipzig 1909 (ed. originale danese del 1904); E. Lazzareschi, D. L.: il messia dell'Amiata, Bergamo 1945; A. Gramsci, Quaderni del carcere, a cura di V. Gerratana, I-IV, Torino 1975, ad ind.; E ...
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Regista e sceneggiatore italiano (n. Caltanissetta 1947). Dopo gli studi in regia al Centro sperimentale di Cinematografia (Roma), è stato assistente di R. Rossellini (tra gli altri, Anno uno, 1974; Il [...] messia, 1975); in seguito ha girato diversi cortometraggi e documentari, prima di dirigere e sceneggiare Il cavaliere, la morte e il diavolo (1985), il suo primo lungometraggio. Tra le pellicole successive si ricordano La casa del buon ritorno (1986 ...
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Teologo luterano (Bayreuth 1766 - Dresda 1850), prof. a Erlangen (1790-93 e 1804-13) e a Gottinga (1793-1804). Subì dapprima l'influsso di Kant e del razionalismo, ravvisando in Gesù il "Messia morale" [...] (Entwurf einer reinbiblischen Theologie, 1792). Poi, predicatore di corte a Dresda (dal 1813), si conformò a tendenze conservatrici ...
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Studioso di archeologia e folclore abruzzese (Pratola Peligna 1836 - Sulmona 1907); condusse ricerche archeologiche ad Aufidena e Corfinio. Opere principali: Usi e costumi abruzzesi (6 voll., 1879-97); [...] Proverbi abruzzesi (1877); Ovidio nella tradizione popolare di Sulmona (1886); Il Messia dell'Abruzzo (1890). D'Annunzio, che gli era amico, trasse dalle sue opere molti temi relativi all'ambiente e ai costumi dell'Abruzzo. ...
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SHABBĔTAY ṢĔBI
Umberto Cassuto
. Pseudomessia ebreo, nato a Smirne nel 1626, morto a Dulcigno nel 1676. Dedito già in gioventù a una vita di mistica pietà e di ascetismo, egli si formò a poco a poco [...] la convinzione di essere l'atteso messia, il cui avvento era da molti sperato per l'anno 1648 o per l'anno 1666; e come tale infatti 5426 (settembre 1665) salutato dalla folla come re e messia. Un'ondata di entusiasmo, di fervore ascetico, di ...
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Federico II di Svevia
Antonio Menniti Ippolito
L' imperatore che favorì l'incontro delle civiltà greca, latina e araba
Nipote di Federico Barbarossa, Federico II fu considerato da alcuni una "meraviglia [...] quale nemico di Dio, l'Anticristo da combattere con ogni mezzo. Sul versante opposto vi era invece chi vedeva in lui il Messia, inviato sulla Terra da Dio a riformare la Chiesa corrotta così come, con altri mezzi, aveva tentato di fare Francesco d ...
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Saoshyant Personaggio della religione zoroastriana (➔ zoroastrismo). Nella finale redenzione cosmica, a capo delle schiere del bene, S. affronterà nella suprema battaglia quelle del male e il suo trionfo [...] segnerà il principio del rinnovamento del mondo. La sua immagine ricorda quindi il Messia ebraico e il Salvatore cristiano. ...
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Poeta tedesco (Quedlinburg 1724 - Amburgo 1803). Ritenuto tra i fondatori della poesia tedesca moderna, l'opera che ne segnò l'esordio e la consacrazione fu il poema in 20 canti Messias (1748-73), monumentale [...] della discontinuità di scrittura. Il disegno è quello di un monumentale affresco epico da cui risalti l'opera di redenzione del Messia, necessario mediatore fra l'umanità caduta e un adirato Dio Padre; ma ciò che manca al poema è proprio il vigore ...
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Gesù Cristo
Emanuela Prinzivalli
Il fondatore del cristianesimo
Gesù Cristo era considerato un nome proprio già dagli storici romani del 2°secolo, ma in realtà esso è l'insieme di un comune nome ebraico [...] è assai dubbio che Gesù si facesse chiamare così. Furono i fedeli, dopo la sua morte, a identificarlo con il Messia, ma con un significato esclusivamente spirituale (e non anche politico, come era nella tradizione ebraica). È soltanto a partire dal ...
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Nome di numerosi santi, fra i quali: 1. Filippo apostolo. - È costantemente il quinto, dopo le due coppie di fratelli, Simon Pietro-Andrea e Giacomo-Giovanni. Solo il IV Vangelo dà notizie di lui: nativo [...] di Betsaida, riconobbe in Gesù il Messia; constatò, al momento della moltiplicazione dei pani, che "non sarebbero bastati 200 denari per dare a ciascuno una piccola porzione"; introdusse con Andrea, a Gesù, alcuni "Greci" (gentili, o proseliti greci ...
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messia
messìa s. m. [dal lat. tardo, eccles., messīas, gr. μεσσίας, adattamenti dell’ebr. mashīaḥ «unto»]. – 1. Nome con cui è indicato nell’Antico Testamento il personaggio (re o sommo sacerdote) oggetto dell’unzione divina; nella tarda letteratura...
messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico della Chiesa cristiana cattolica e ortodossa,...