BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] come l'essenza stessa dell'uomo" (p. 36); e a Kant contesta l'impossibilità di fondare una morale senza aver fondato una metafisica (p. XLVII). Pronto ad accettare Lamennais la cui filosofia "è forse l'ipotesi più bella e più ingegnosa di cui la ...
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PAOLO Veneto
Alessandro D. Conti
PAOLO Veneto (Paolo Nicoletti). – Paolo (Ordine degli eremitani di Sant’Agostino), figlio di Nicoletto Antonio da Venezia e di una donna Elena, di cui si ignora il casato, [...] Isag.], edito da A.D. Conti, alle Categorie di Aristotele e al Liber sex principiorum), una sorta di summa del suo pensiero metafisico. Nella città umbra rimase sino all’estate del 1428, salvo una breve parentesi quando si recò a Roma per difendere l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filosofo e scienziato del XVII secolo, dopo una prima fase scettica e nominalista, approda [...] motivo non vi è alcuna necessità di rifiutarne il valore e l’uso al solo scopo di ricercare una fondazione metafisica eminente rispetto al dato fornito dall’esperienza.
Viene infine criticata anche la dimostrazione ontologica dell’esistenza di Dio a ...
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GALASSI, Enrico
Rosanna Ruscio
Nacque a Ravenna il 14 nov. 1907 da Alberto e da Alice Orlandi. Iniziò il suo apprendistato artistico nella bottega artigianale del padre, che era decoratore e restauratore. [...] circa; Interno con natura morta, 1930: ubicazione ignota, ripr. in catal., 1987) in uno stile fortemente legato alla lezione metafisica di G. De Chirico e C. Carrà. I primi riconoscimenti di questa ricerca svolta autonomamente si ebbero agli inizi ...
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presupposto
Ciò che si presuppone o si deve ammettere come precedente ad altro e sua condizione, ciò che è posto a fondamento di un ragionamento, di un’argomentazione, in modo consapevole o inconsapevole. [...] dell’idealismo postkantiano, segnatamente nella filosofia di Hegel. Questi, criticando il modo di procedere della tradizione metafisica, che cerca di dedurre il finito dall’assoluto (Spinoza), elabora, sulla base della dialettica, una peculiare ...
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meta-
[dalla prep. gr. μετά «con», «oltre», «dopo», «dietro» e anche «fra», già usata con funzione prefissale]. – Prefisso ancora presente in molte parole di origine greca e in parole e termini specialistici [...] m-xilene); in alcune voci è la forma abbreviata di metil- (metallile per metilallile). Per influsso del termine metafisica, erroneamente tradotto come «scienza di ciò che trascende le cose naturali» (in sostituzione di «trattazioni posteriori a ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] , dalla durata, come permanere indefinito della realtà. Newton concepisce il t. assoluto (o durata) come una dimensione oggettiva e metafisica che, con lo spazio, contiene gli oggetti naturali e di cui il t. relativo, il t. ‘numero’ della tradizione ...
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Educatore e poligrafo (Lugano 1743 - Pavia 1806). Entrò giovanissimo (1759) nella congregazione dei padri somaschi; fu professore a Milano, poi a Parma all'Accademia dei paggi e (1768) all'università, [...] e di Manzoni. Accurate e diligenti le sue pubblicazioni destinate all'insegnamento, dall'Antologia latina (1771) alle Istituzioni di logica, di metafisica, di etica (1791), adottate in quasi tutte le scuole d'Italia fino alla metà del sec. 19º. Ma la ...
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LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme e di attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] e dall'uomo comune, non è per ciò annullata; essa ha, per così dire, due aspetti: uno fenomenico e uno metafisico: secondo il primo essa non è per L. né qualcosa di assolutamente continuo (Cartesio) né un aggregato di atomi (Galileo, Bacone ...
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GUGLIELMO di Moerbecke (Guilielmus de Moerbeka, Morbeha; o anche Guilielmus Brabantinus, essendo Moerbecke nel Brabante)
Guido Calogero
Domenicano, nato intorno il 1215, morto nel 1286. Fu penitenziere [...] , del Susemihl, Lipsia 1872, e dello Spengel, Lipsia 1867, in appendice ai testi originali), ancora inedite quelle della Metafisica, del De anima, degli scritti zoologici, ecc. Tradusse molti scritti dei commentatori di Aristotele (i commenti di ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.