In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] ):
E desiderando come ottimo Principe della città sua che i fedelissimi suoi popoli ancor si facciano ricchi e si onorino Storia di vocabolari italiani, Bologna, il Mulino.
Maylender, Michele (1926-30), Storia delle Accademie d’Italia, Bologna, ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] il raddoppiamento è più marcato come dialettale), di /d/ in lune[dː]ì, ecc., e, viceversa, lo scempiamento di /tːʃ/ in pia[ʧ]iono. amp; Giordano 2005, pp. 71-87.
Loporcaro, Michele (2007), Osservazioni sul romanesco contemporaneo, in Giovanardi, ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] alla fine del XX secolo e all’inizio del XXI, continuano ad avere i prontuari di dubbi linguistici del tipo di quelli di Panzini e di Marchi , in Alberti 1996, pp. XI-LXXXVII.
Prandi, Michele (2006), Le regole e le scelte. Introduzione alla grammatica ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] caso, il termine può indicare uno degli elementi primitivi che compongono i ‘morfemi’ o ‘fonemi’ tonali oppure un elemento di una Inquiry» 8, 2, pp. 249-336.
Loporcaro, Michele (1997), L’origine del raddoppiamento fonosintattico. Saggio di fonologia ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] nome causa. In (25), la congiunzione perché è compatibile anche con i motivi, e la causa è inferita. Lo stesso si può dire della constructions), pp. 372-420 (1a ed. 1985).
Prandi, Michele (2004), The building blocks of meaning. Ideas for a ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] è definito (1) o indefinito (2):
(1) la casa, il bambino, i cani
(2) una casa, un bambino, dei cani
In quest’ambito, il quadro Archivio glottologico italiano» 81, pp. 3-44.
Prandi, Michele (2006), Le regole e le scelte. Introduzione alla grammatica ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] ːko]
a casa [a ˈkːaːsa]
dove vai [ˌdove ˈvːaːi]
Il fenomeno trae origine dall’assimilazione della consonante finale di parola con quella iniziale della , Paris, Minuit, 1963).
Loporcaro, Michele (1997), L’origine del raddoppiamento fonosintattico ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] intenso e più lungo, [a] e [ɛ], a uno meno intenso e meno lungo, rispettivamente [i̯] e [u̯]; al contrario, in [ja] di bianca o in [wɔ] di uomo si passa .
Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele (2005), The sound pattern of standard Italian ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] avere sbagliato → Gianni se ne è accorto
(110) Gianni si è accorto che i suoi compagni avevano sbagliato → Gianni se ne è accorto
Richiede invece il clitico ci dialettale» 49, pp. 173-240.
Prandi, Michele (2006), Le regole e le scelte. Introduzione ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] lingua letteraria italiana:
(10) venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo perché avevano , Torino, Rosenberg & Sellier.
Loporcaro, Michele (1998), Sintassi comparata dell’accordo participiale romanzo, ...
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michelia
michèlia s. f. [lat. scient. Michelia, dal nome del botanico P. A. Micheli (1679-1737)]. – Genere di piante magnoliacee che comprende alberi e arbusti asiatici, spesso coltivati nei giardini delle regioni temperate calde, anche per...
famiglia queer (queer family) loc. s.le f. Comunità di persone che, indipendentemente dal genere d’appartenenza o dall'orientamento sessuale, vivono insieme per scelta e sono legate da affinità affettive, sentimentali e dalla condivisione delle...