Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] sotto, ecc.).
Diverso il discorso per gli ➔ hapax, la cui riduzione a lemma può dipendere da più fattori, come ricorda Migliorini nel suo celebre saggio Che cos’è un vocabolario? (19613: 14-15), a cominciare dalla loro unicità, «[che] può essere ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] ben nota, benché non agevolmente riassumibile. Ci si dovrà riferire ai manuali di storia della lingua italiana (ad es., Migliorini 19613; Rohlfs 1966-1969; Marazzini 1994; Maiden 1995). Soprattutto a partire dall’unità d’Italia, la varietà fiorentina ...
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La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] non faceret propter saciare la gulam» (M 375).
Sul piano lessicale il contrasto fra il nobile e il plebeo (cfr. Migliorini 1969) si evidenzia nella compresenza nella stessa parola di suffisso latino e lessema dialettale (o, all’inverso, di lessema ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] di Signorsì (1931) di Liala.
Coletti, Vittorio (1993), Storia dell’italiano letterario. Dalle origini al Novecento, Torino, Einaudi.
Migliorini, Bruno (1990), D’Annunzio e la lingua italiana, in Id., La lingua italiana nel Novecento, a cura di M.L ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] e lessicale attinto direttamente alle lingue antiche: il latino soprattutto, e in minor misura anche il greco (cfr. Migliorini 1988: 613; Nencioni 1987: 306).
Si realizza così una corrispondenza fra le tematiche di un classicismo estetico (per ...
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Alessandro Manzoni ha esercitato, soprattutto con I promessi sposi, un influsso evidente sulla lingua italiana, letteraria e non letteraria. Questo influsso trova le sue ragioni prima di tutto nella sinergia [...] stiamo parlando sono i nomi di alcuni personaggi, Perpetua soprattutto e Azzeccagarbugli, passati presto da nomi propri a nomi comuni (Migliorini 1960: 645), Don Abbondio e Carneade (chi era costui?). Si può poi citare una serie numerosa di parole o ...
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Ludovico Antonio Muratori nacque a Vignola, nel ducato di Modena, il 21 ottobre 1672. La sua preminente vocazione di storico (cui si devono opere decisive come la raccolta dei Rerum Italicarum Scriptores [...] Matarrese, Tina (1993), Il Settecento, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Migliorini, Bruno (1960), Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni.
Monteverdi, Angelo (1948), Lodovico Antonio Muratori e gli studi ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] derivati da nomi propri, «Le lingue del mondo» 47, pp. 13-18.
Levi, Primo (1985), L’altrui mestiere, Torino, Einaudi.
Migliorini, Bruno (1927), Dal nome proprio al nome comune. Studi semantici sul mutamento dei nomi propri di persona in nomi comuni ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] la vicinanza strutturale, non sembra tendere a quel ‘disfacimento’ nella lingua comune paventato prima della guerra da Bruno Migliorini – è poi ben testimoniata da diverse tendenze innovative di segno ‘non italiano’ sviluppatesi dall’Ottocento a oggi ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] francese (il s’en va et, en allant, il écoute), cosa che ne favorisce l’uso fino al Settecento ma non molto oltre (Migliorini 1960: 544 e 632).
(d) Il gerundio causale equivale ad una proposizione introdotta, per es., da poiché o siccome:
(12) Ma il ...
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impatriato agg. e s. m. (f. -a) Lavoratore che può fruire di uno speciale regime fiscale agevolato temporaneo se trasferisce la propria residenza in territorio italiano svolgendo attività lavorativa prevalentemente in Italia, a patto che non...
scrizione
scrizióne s. f. [dal lat. scriptio -onis, der. di scribĕre «scrivere»]. – 1. ant. o letter. Scrittura, intesa come atto dello scrivere; con sign. concr., la parola o le parole stesse scritte. 2. Nel linguaggio dei filologi e linguisti,...