tensore
tensóre [Der. del lat. tensor -oris, dal part. pass. tensus di tendere "distendere"] [ALG] Termine con il quale inizialmente si è indicato il modulodiunvettore, successiv. passato a significare [...] del concetto divettore, adatta per descrivere particolari grandezze geometriche e fisiche; precis., un t. permette di considerare, in uno spazio a un qualsiasi numero di dimensioni, oggetti definiti ciascuno da un insieme ordinato di numeri ...
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Fisica
In analisi vettoriale, diun sistema divettori, liberi o applicati, si dice r. o somma vettoriale il vettore che si ottiene come risultato dell’operazione di composizione. In particolare, il r. [...] particolari mancare uno dei due elementi. Il r. diun sistema divettori ha modulo generalmente minore della somma dei moduli dei singoli vettori, a questa risultando uguale soltanto quando i vettori sono tutti paralleli e concordi. Se dei singoli ...
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modulomòdulo [Der. del lat. modulus, dim. di modus "misura"] [LSF] Termine, accompagnato da opportune qualificazioni, per indicare grandezze caratteristiche di certi fenomeni o di certi congegni: m. [...] il numero (a2+b2)1/2, mentre scrivendolo nella forma ρ(cosφ+isinφ) è ρ. ◆ [ALG] M. diun numero relativo: il suo valore assoluto. ◆ [ALG] M. diunvettore v: indicato con |v| o semplic. con v, è definito, in uno spazio euclideo, dalla radice quadrata ...
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Architettura
Misura convenzionale che stabilisce il rapporto fra le varie parti diun edificio e una unità base di misura.
Nell’architettura dell’età classica greca e romana l’unità base della composizione [...] complesso è scritto nella forma r(cosϕ + i senϕ) il m. è r; m. diunvettore, nello spazio ordinario o in un iperspazio, è la lunghezza del vettore stesso, che risulta espressa dalla radice quadrata della somma dei quadrati delle sue componenti. M ...
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L'a. l. costituisce uno strumento matematico di importanza fondamentale in ogni disciplina scientifica. Essa costituisce sia un efficace linguaggio comune con cui formulare problemi di natura diversa, [...] diun'entità astratta definita da un insieme di assiomi che ne regolano le operazioni di addizione e di moltiplicazione per un numero. La rappresentazione diunvettore negativa (caso a tempo continuo) o dimodulo minore di 1 (caso a tempo discreto), ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio diun germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] in cui: a) la retta d’azione del vettore del c. in un generico punto P è la congiungente di P con un punto fisso C detto centro del c. o della forza; b) il modulo del vettore è funzione soltanto della posizione di P, per es., tramite la distanza r ...
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Si chiama c. ogni numero della forma a + i b, essendo a e b due numeri reali relativi (positivi, negativi o anche nulli) e rappresentando il simbolo i (unità immaginaria o immaginario) la radice quadrata [...] ad A. de Moivre, consente di vedere facilmente che modulo e argomento dell’inverso diun numero sono rispettivamente l’inverso e l’opposto di quelli del numero dato; e che il modulo e l’argomento diun prodotto sono uguali rispettivamente al prodotto ...
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Finito
Antonio Machì
(XV, p. 399)
Matematica del finito
Diversi filoni della ricerca matematica che mostrano particolare vitalità si possono ricondurre all'interesse per i problemi del finito. L'analisi [...] problema è quello di prendere i coefficienti del polinomio moduloun numero primo p. Poiché su un campo finito esiste solo un numero finito di polinomi diun dato grado, è possibile stabilire in un numero finito di passi se un polinomio è riducibile ...
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L'Ottocento: matematica. Le origini della teoria dei gruppi
Jeremy Gray
Le origini della teoria dei gruppi
La teoria di Galois e la soluzione algebrica delle equazioni algebriche
La teoria di Galois [...] al gruppo dei resti moduloun numero non primo. Nella terza edizione delle lezioni di Dirichlet sulla teoria dei numeri, Dedekind spiega in maniera dettagliata, per la prima volta, il concetto astratto di carattere diun gruppo abeliano finito G ...
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vettore
vettóre s. m. [dal lat. vector -oris «conducente, portatore», der. di vehĕre «condurre, portare», part. pass. vectus]. – 1. Nel contratto di trasporto, colui che si obbliga, verso corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo...
modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...