Filosofo e uomo politico, nato a Milano il 7 marzo 1811, morto a Roma nella notte dal 1° al 2 luglio 1876. Prima avvocato, passò poi completamente agli studî filosofici, considerando come proprio maestro [...] d'Italie (voll. 4, Parigi 1856-58). Il F. ha, così, il senso del dinamismo della storia, e gli ripugna il moralismo storico che s'erige a giudice del passato; ma fraintende il concetto vichiano di storia ideale: negli ultimi scritti (Teoria dei ...
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TREVOR, William
Rosario Portale
TREVOR, William (pseud. di Cox, William Trevor)
Scrittore irlandese, nato a Mitchelstown (Cork) il 24 maggio 1928. Ha studiato al St. Columba's College e al Trinity College [...] che risiedono il suo grande talento e la maggior ragione d'interesse delle sue creazioni, in cui trapela un certo moralismo ironico. Nello stile, semplice, fresco, incisivo, con la sua rara capacità di presa sul reale, sono quasi del tutto assenti ...
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(A. T., 53-54-55; 56-57).
Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione litologica del suolo (p. 668); Struttura e forme del terreno [...] invero la più bella in tutta la poesia medievale d'Europa, e Wolfram elaborandola vi ha saputo infondere una profonda significazione morale. Qualunque sia la fonte o le fonti di cui si è servito (v. Wolfram von eschenbach), la materia umana del poema ...
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GIRALDI, Giambattista Cinzio
Giuseppe Toffanin
Letterato nato nel 1504 a Ferrara ove morì nel 1573. Nello Studio ferrarese professò prima medicina e filosofia; poi, nel 1541, succedendo a Celio Calcagnini, [...] i primi a sentire che queste sarebbero state conformi al gusto della riforma cattolica solo se investite d'una finalità morale. Così, pur proclamandosi sempre fedele d'Aristotele, egli trovò che i precetti di lui meglio si potevano praticare imitando ...
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GHISLANZONI, Antonio (Giacomo Antonio)
Giuseppe Zaccaria
Terzo di sei figli, nacque a Lecco il 25 nov. 1824 da Giovanni Battista, già soldato napoleonico, medico e direttore dell'ospedale cittadino, [...] , come Abrakadabra (ibid. 1884), opera nata con l'intento di "esprimere in forma di romanzo la rotazione dell'universo morale materiale" (così in una introduzione del 1865, poi soppressa) e proiettata in un futuro fantascientifico (gli ultimi decenni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Intorno alla metà del Settecento una coerente visione realistica e un’accentuazione [...] 1753 l’artista pubblica le sue idee estetiche nell’Analisi della Bellezza. La sua arte diviene così un modello per la pittura morale inglese e per molta pittura europea tra Sette e Ottocento, compresa quella di David e Goya. Anche Diderot conosce e ...
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MORONI, Primo
Paolo Capuzzo
– Nacque a Milano il 17 giugno 1936 da Francesco e da Marina Bindi, in una famiglia toscana di origine contadina, di fede monarchica, emigrata a Milano negli anni Trenta.
All’arrivo [...] scoprì la passione e l’inclinazione per il ballo e iniziò a studiare danza classica, spinto a ciò anche dalla morale comunista: «Avevo due mestieri – ricorda nella sua autobiografia – uno che mi piaceva, il ballerino, e uno che ero costretto a ...
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VENTURA, Guglielmo
Simonetta Doglione
– Nacque ad Asti intorno alla seconda metà del XIII secolo; non è noto il nome dei genitori.
La famiglia Ventura, probabilmente di origine popolare e già vicina [...] , eclissi di Sole, carestie, il crollo di una chiesa della città: la loro presenza si giustifica con il moralismo venturiano, soprattutto quando questi fatti si intendono come annuncio dell’evento principale del ciclo.
A queste sequenze si alternano ...
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CIAMPI, Ignazio
Alessandra Cimmino
Nacque a Roma il 31luglio 1824 da Giuseppe, agiato commerciante, e Giuseppa De Angelis. Studiò al Collegio Romano, quindi seguì i corsi di giurisprudenza all'università, [...] romantico, con il suo culto del progresso, la ricerca di temi di interesse nazianale, l'alta considerazione della funzione morale e civile della ricerca storica, e tuttavia il suo lavoro, sperso nei mille rivoli dei troppo numerosi interessi, permane ...
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CASTELNUOVO, Enrico
Benito Recchilongo
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1839, da famiglia ebraica. Aveva appena un anno e mezzo, quando suo padre abbandonò la famiglia per andare a vivere in Egitto; la madre [...] risorgimentali contro l'affarismo della nuova classe dirigente; dall'altra l'ideale di una vita guidata da valori morali autentici contro la falsità dei rapporti sociali e le spregiudicate manovre che la conquista del potere impone.
Tale schema ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...