Linguista (L'Aia 1913 - Voorhout 2003), nipote di Christianus Cornelius; prof. (1950-83) di linguistica e letteratura giavanese nell'univ. di Leida, e (1958-79) di linguistica generale. Tra le opere: Beknopte [...] Javaansche spraakkunst ("Breve grammatica giavanese", 1941); De structuur van het Javaansche morpheem ("La struttura del morfema giovanese", 1949); The study of word-classes in Javanese (1953); Systematick der Javaanse pronomina ("Sistematica del ...
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Termine, introdotto da H. Frei e ripreso poi da A. Martinet, per designare le più semplici unità linguistiche dotate di significato: nella sequenza prendi la palla i m. saranno prend-, -i ‘seconda persona [...] presente’, l- ‘articolo determinativo’, -a (di la) e -a (di palla) ‘femminile, singolare’ (si tratta in questo caso di un m. discontinuo), pall-. Nella terminologia della linguistica strutturale statunitense a m. corrisponde il termine morfema. ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] stesso tempo, per es. genere e numero nell’aggettivo: cfr. ross-o (sing. masch.), ross-i (plur. masch.). Inoltre il morfema lessicale può essere realizzato nelle varie forme flesse da più allomorfi: pres-i, prend-emmo.
L’italiano presenta novità di ...
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tagmema Nella corrente linguistica dello strutturalismo americano, unità minima dotata di significato grammaticale.
Nella teoria linguistica elaborata negli anni 1950 da K.L. Pike (tagmemica), la correlazione [...] sul presupposto che la lingua sia analizzabile simultaneamente secondo tre gerarchie strutturali: una fonologica (la cui unità minima è il fonema), una lessicale (la cui unità minima è il morfema) e una grammaticale (la cui unità minima è il t.). ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] ruppe in molte parti del mondo (Giamboni 1968: 98)
c. lo mio sonno si ruppe (Dante, Vita nova 3, 1-9)
Il morfema -si, tuttavia, non è ancora diventato marca distintiva dello stato finale, come mostra il fatto che si presentano con e senza -si verbi ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] ciste.
(h) Formazione del singolare a partire da lessemi in /-i/: in altri casi la finale in /-i/ è reinterpretata come morfema plurale da cui si ricava il singolare: per es., francone *wai > fr. ant. guai > it. guai!, interiezione, circa 1224 ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] -o in amo indica insieme il tempo presente, il modo indicativo, la prima persona sing.; in chiamò il morfema -ò porta le informazioni grammaticali di terza persona sing., passato remoto, indicativo.
Tuttavia, in alcune forme finite (come l’imperfetto ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] nome di infisso agli affissi che interrompono la radice. Dal momento che l’italiano impiega solamente infissi posti fra il morfema lessicale e il suffisso, un altro nome talvolta impiegato è quello di antisuffissi, proposto da Prati (1942); circa gli ...
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sigma Diciottesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Σ, minuscolo σ), corrispondente alla consonante latina s. fisica La lettera Σ indica la particella elementare, più specificamente iperone (barione [...] sciogliere»); nominativo sigmatico (es., gr. λύκος «lupo», lat. lup-u-s), contrapposto a quello asigmatico, cioè formato senza il morfema -s (es., gr. ἀνήρ, lat. vir «uomo»); perfetto sigmatico (lat. dixi). medicina In anatomia, s. colico o iliaco (o ...
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MORFOLOGIA
Giacomo Devoto
Lo svolgimento della nozione di morfologia risente in questi ultimi anni del contraccolpo delle ricerche fonologiche e di quelle di grammatica generale (v. fonetica; linguistica, [...] Karcevski, Introduction à l'étude des interjections, in Cahiers F. de Saussure, I (1941), p. 57 segg. Il problema, così delicato, del morfema zero (v. XXIII, p. 830), è trattato da R. Jakobson in Mélanges Bally, p. 143 segg. Sui rapporti tra "forma e ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...