Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] da alcune ➔ preposizioni: in quest’ultimo caso si formano le cosiddette preposizioni articolate.
Per quanto riguarda gli altri morfemi che in genere ricorrono in prossimità del verbo, in italiano antico vigeva la ➔ legge Tobler-Mussafia, secondo cui ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] è rappresentata di norma da un solo elemento, detto morfo, ma è anche possibile che il significato di un morfema sia rappresentato da più morfi. Tali morfi sono denominati allomorfi. Il morfo può coincidere con una parola (ad es. bar, ieri, che ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] anche a fatti di carattere morfologico, sia pure di un tipo molto specifico, come i confini morfologici tra morfemi (➔ morfologia). Per es., in italiano settentrionale una regola di sonorizzazione colpisce tutte le ➔ sibilanti intervocaliche: ca[z]a ...
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L’espressione parola macedonia, introdotto nella linguistica italiana da Bruno Migliorini (1949: 89), denota formazioni che risultano da «una o più parole maciullate», le quali «sono state messe insieme [...] due scompartimenti.
Per evitare confusioni con l’impiego di amalgama (e port-manteau) per indicare il caso di un morfema che contiene più di un significato morfologico (➔ affissi), si preferisce adottare il termine proposto da Migliorini, mentre in ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] di modo di dire / espressione idiomatica «a ogni caso di non letterarietà o predicibilità semantica, dai singoli morfemi ai detti/proverbi, dalle parole complesse lessicalizzate agli atti linguistici indiretti». Si sono quindi raggruppati quasi ...
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LINGUISTICA (XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210)
Aldo G. Gargani
Alberto M. Mioni
Luigi Rosiello
Paolo Ramat
Filosofia. - Nel Novecento il linguaggio è divenuto un tema centrale della ricerca filosofica, [...] combinato in successione per dar luogo, sul piano della significazione, a un numero molto più elevato di segni linguistici (morfemi, lessemi, parole) i quali, a loro volta, variamente combinati nella linearità della catena parlata possono dar luogo a ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] legami morfologici tra questi due verbi modali, legami non solo riscontrabili a livello di morfemi grammaticali (desinenze), ma anche nei morfemi lessicali (radici). Si ha, infatti, «un parallelismo quasi perfetto» nella «distribuzione delle varianti ...
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HJELMSLEV, Louis Trolle
Amedeo De Dominicis
Linguista danese, nato a Copenaghen il 3 ottobre 1899, morto ivi il 30 maggio 1965. Studiò la linguistica comparativa indoeuropea con H. Pedersen all'università [...] dell'espressione e forma del contenuto. Ciò permette di concepire la lingua non più come un semplice sistema di ''segni'' (parole, morfemi, ecc.), ma come un sistema di regole di associazione tra unità di espressione (per es. i fonemi) e unità di ...
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La lingua della scienza è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti nell’ambito della ricerca scientifica e della sua diffusione nella società. [...] del termine è prevedibile a partire dalle parti che lo compongono.
Nella derivazione possono essere utilizzati morfemi derivativi della lingua comune (per es., -oso: angiomatoso, acciaioso; -are: polmonare, papillare, reticolare, tentacolare; -ale ...
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Chimica
Reazione che si svolge fino all’equivalenza, tra un acido e una base con formazione della base e dell’acido coniugati. Per es.:
HCl + C2H5ONa → NaCl + C2H5OH.
All’equivalenza si ottiene cloruro [...] sviluppi compensatori della rallentata attività economica interna.
Linguistica
Stato in cui si trovano due unità linguistiche (fonemi, morfemi, strutture sintattiche ecc.) normalmente distinte, nel caso in cui la loro distinzione venga meno (per es ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...