Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] e Podesta, nei Ricordi sono normali laude, laudo ed è «costante potesta» (Guicciardini 1951: LXXXIII, CI). Sul piano morfologico sono conservate le innovazioni del fiorentino «argenteo» (Manni 1979), contro le quali il Bembo riproponeva i tratti del ...
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Il genere maschile è una delle due classi di genere presenti in italiano (l’altra è il ➔ femminile; ➔ genere) ed è uno dei cardini attorno a cui ruotano i sistemi di genere della quasi totalità delle lingue [...] in cui la differenza tra esemplare di sesso maschile ed esemplare di sesso femminile non è codificata dalla lingua con mezzi morfologici. È il caso, ad es., di nomi della classe femminile come zebra, formica, giraffa, ecc. per i quali il cambio di ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] et de fléchage, Paris 1977 (mimeografato).
De Mauro, T., Premesse a una raccolta di tipi sintattici, in AA. VV., Fenomeni morfologici e sintattici nell'italiano contemporaneo. Atti del VI Congresso di studi della SLI, vol. III, Roma 1974, pp. 551-574 ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] alla fazione opposta, sono perlopiù derogatori, per via di metafore scoperte (zecca «comunista») o come risultato di processi morfologici (fascio «fascista»). Limitati, per ovvie ragioni, a varietà popolari e locali, e perlopiù anche all’uso dei ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] fonte di equivoci è l’evoluzione del significato di queste e molte altre parole. In questo testo ci sono però anche elementi morfologici diversi dalla lingua moderna: Contini ha notato un spirito per uno spirito, si va per se ne va, ma ci sono anche ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] . XXXIII, 28) e al bolognese sipa «sì» (Inf. XVIII, 58-61).
Il plurilinguismo si realizza anche come polimorfia morfologica del tipo diceva / dicea, vorrei / vorria, fero / feron / fenno, tacqui / tacetti, alternanza di forme toscane e latinismi, del ...
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Un confine linguistico è il limite estremo convenzionale del territorio sul quale è diffusa una ➔ varietà linguistica. Esso trova corrispondenza con la realtà politico-amministrativa solo nei casi in cui [...] linguistico occorre considerare piuttosto fasci di isoglosse variamente intersecantisi o contigue, in quanto i fenomeni fonetici e morfologici, anche i più importanti, non seguono praticamente mai le stesse linee di confine. È inoltre essenziale ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] subordinata a quella della loro funzione sintattica. Ma la distinzione più difficile da attuare su basi rigorose è quella tra morfologia e sintassi. Il problema è stato a lungo controverso tra i teorici e non si è giunti a una soluzione soddisfacente ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] in modo sporadico (Vitale 2002: 161-162).
Le limitate aperture che Boccaccio mostra verso i tipi argentei si concentrano nella morfologia verbale, come il congiuntivo di dare e stare, che ha ancora e tonica come nel più antico fiorentino (dea, stea ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] schema di derivazione nominale 12ā3- si combinano per produrre il sostantivo siriaco psāqā 'dissezione'), entrambi concetti-chiave della teoria morfologica araba. A differenza di quanto fecero i linguisti ebrei dei secc. X-XI, Ḥayyūǧ e Ibn Ǧanāḥ, che ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....