AZEGLIO, Massimo Taparelli d'
Walter Maturi
Nacque a Torino il 24 ott. 1798. Il padre, marchese Cesare, fu uno dei più cospicui rappresentanti del cattolicesimo subalpino della Restaurazione; la madre, [...] avevano chiamato a Roma e gli avevano offerta la direzione del movimento liberale in Romagna. L'A. accettò, e il 1º in Rev. d. études ital., II(1955), pp. 29-41; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, pp. 348, 398, 406, 432 s., 435, 437, 741; A. ...
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GERDIL, Giacinto Sigismondo (al secolo, Jean-François)
Pietro Stella
Nacque a Samoëns (Alta Savoia) il 23 giugno 1718 da Pierre, notaio, e da Françoise Perrier, originaria di Taninges. Ricevuta la prima [...] un riferimento sicuro per il moderato filtraggio del movimento dei lumi, che a Torino dal dibattito 184 ss.; M. Lapponi, G.S. G. e la filosofia cristiana dell'età, moderna, Roma 1990; W. Canavesio, Dal bello matematico al bello ideale…, cit. pp. 315 ...
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CELESTINO III, papa
Volkert Pfaff
Giacinto (Hyacinthus) Bobone nacque a Roma all'inizio del sec. XII da Pietro Bobone capostipite della nobile famiglia, che assumerà il nome Orsini. Abbracciò la carriera [...] allora qualcosa come un rudimentale sistema burocratico nel senso moderno.
La situazione era tale che il papa si capo dei popolani Benedetto Carushomo, il quale restrinse la libertà di movimento del papa e si impadronì di una parte dello Stato della ...
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GRECO, Emilio
Carlo Pirovano
Figlio di Giuseppe e di Domenica Sambuco nacque a Catania l'11 ott. 1913.
Le scarne notizie sugli anni di formazione del G. ci riportano a un contesto di dignitosa povertà [...] pontefice, sulla cui figura massiccia in movimento verso i derelitti si coordina la composizione 114-116; E. Carli et al., E.G., Mostra antologica alla Civica Galleria d'arte moderna di Ferrara, s.l. né d. (ma 1970); L. Sciascia, E. G., Roma ...
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GUITTONE d'Arezzo
Monica Cerroni
Nacque in un anno imprecisabile tra il 1230 e il 1240 a Santa Firmina, un piccolo villaggio sulle propaggini del monte Lignano, poco distante da Arezzo, presso il cui [...] impianto retorico è funzionale al docere e al movere: la persuasione prevale così sulle concatenazioni logiche del sonetto Da più a uno face un sollegismo (XLVII) un altro grande moderno, Guido Cavalcanti, mosse a G. l'accusa di poca originalità e di ...
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FABBRI, Diego
Sergio Torresani
Nacque a Forlì il 2 luglio 1911 da Augusto e Lina Camporesi. Il padre, repubblicano, era operaio in un'officina di pompe idrauliche; la madre, papalina, svolgeva lavori [...] la sua conclamata rivalutazione degli umili, è un movimento di carattere sociale, tanto più lo è il Dramma, nn. 1-2, 1981; A. Fiocco, Correnti spiritualiste nel teatro moderno, Roma 1955, pp. 94-104; G. Pullini, Teatro italiano fra due secoli ...
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PARRI, Ferruccio
Luca Polese Remaggi
PARRI, Ferruccio. – Nacque a Pinerolo (Torino) il 19 gennaio 1890 da Fedele e Maria Marsili, quarto di cinque figli.
I genitori erano di origini marchigiane, ma [...] Pietro Fedele la tesi di laurea in storia moderna, dedicata alla vita economica piemontese del Settecento. latore in Parlamento di una nuova proposta per lo scioglimento del Movimento sociale italiano (MSI), mentre il 21 dello stesso mese parlò ...
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DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] e regimi di destra del Novecento europeo – l’estrema manifestazione della reazione contro il movimento della storia. Si saldava perciò con la lettura filosofica del moderno come processo di secolarizzazione, già messa in discussione da Del Noce, e ...
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CALCAGNINI, Celio
Valerio Marchetti
Nato a Ferrara il 17 sett. 1479 da una facoltosa famiglia dell'aristocrazia di servizio presso la corte estense, era figlio naturale del protonotario apostolico Calcagnino [...] e celesti, sempre uguali a se stessi, non si addice il movimento, sia perché la sfericità ed il peso della Terra non possono che sono toccate due delle dottrine più rivoluzionarie dell'evo moderno, quella copernicana e quella luterana.
A. De Ferrari ...
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DALL'ONGARO, Francesco
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Mansuè di Oderzo (Treviso) il 19 giugno 1808 da Sante e da Elisabetta Fantin, piccoli dettaglianti originari della zona di Pordenone. Aveva già scritto [...] , Perché il poema di Dante sia il più moderno di tutti? Introduzione al corso di conferenze sull' D. Note di critica letteraria, Firenze 1924; C. De Franceschi, I primordi del movimento unitario a Trieste, in Nuova Antol., 1° ott. 1928, pp. 365-79; ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...