Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] al 3% (Frascadore 1991).
Per il Settecento gli studi sono un po’ più numerosi, anche se le fonti non sono universali, standard e alfabetizzazione occidentale, Bologna, il Mulino, 1989, 3 voll., vol. 1°, Dalle origini alla fine del Medioevo; vol. 2°, ...
Leggi Tutto
I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] aggiunge è in questo caso [e]. Il contesto di selezione del processo sono le parole tronche, sia nel toscano (ad es ad es., roman. vengo poi [ˌvɛŋgo ˈpɔ̬ːi], aperto [aˈpɛ̬rto]; Marotta 2005). metrica italiana, Bologna, il Mulino (4a ed. 2002).
Bernhard ...
Leggi Tutto
Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] deldel verbo con la vocale tematica.
Le irregolarità morfologiche deldel soggetto deldeldeldeldel castello perché sprovvisti deldeldeldeldeldeldeldel ’episodio del gatto delpo’ bevuto. Come sempre, deldeldel Dialogo del reggimento participiali del tipo ...
Leggi Tutto
Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] non era «altro che i casi dativo e ablativo del latino». Nel 1685 l’autore e critico John parole e delle sue frasi sanno un po’ di burlesco». Quest’effetto viene Id., Vie della cultura linguistica, Bologna, il Mulino, pp. 185-195 (ed. orig. Wege ...
Leggi Tutto
La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] termine più generale celle:
(7) Le celle, diciamo un po’ delle celle.
[...] Il pavimento misura tredici palmi per diciassette riempiamo della nostra esperienza (Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, Bologna, il Mulino, 2007, p. 11)
Qui, mentre il ...
Leggi Tutto
L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] 63):
(7) In quell’estate andavo in Po, un’ora o due, al mattino. Mi piaceva figlia diceva che era stramba (Dacia Maraini, L’età del malessere, p. 55)
(9) Ora la pigliava . Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2° ( ...
Leggi Tutto
L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] forma della preposizione di + articolo:
(8) vorrei del pane [= «vorrei un po’ di pane»]
Un diverso fenomeno è invece l’➔ di) (2010), Grammatica dell’italiano antico, Bologna, il Mulino, 2 voll.
Serianni, Luca (19912), Grammatica italiana. Italiano ...
Leggi Tutto
Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] figli di Israele] ci devono guardare un po’ come degli stranieri, che vivono loro , in I volgari di Bonvesin da la Riva. Testi del ms. berlinese, a cura di A.M. Gökçen, New linguistica dell’italiano, Bologna, il Mulino (ed. orig. A linguistic ...
Leggi Tutto
Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] quella dell’italiano moderno di Firenze (non del vernacolo fiorentino) e, solo un po’ meno, alle forme più accurate di a cura di) (2010), Grammatica dell’italiano antico, Bologna, il Mulino, 2 voll.
Stussi, Alfredo (1995), Lingua, in Lessico critico ...
Leggi Tutto
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] valere come norma riconosciuta della conoscenza del mondo e rilevante per la condotta da un pronome indipendente chi (chi va al mulino s’infarina; chi ca sa fé fé a o ancora la pazienza è come la piscia: un po’ si tiene e poi sguiscia; fino a giochi ...
Leggi Tutto
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...
piarda
s. f. [forse dal fr. ant. piarde «zappa»], region. – 1. Nome dato alle zone golenali del Po, spec. quando corrono orizzontali, sovrastando la ripa fortemente inclinata del letto di magra: aveva fatto da tempo le opportune ricognizioni...