La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal processo opposto dell’➔assimilazione, la dissimilazione è un fenomeno sporadico (Dressler 1977: 41) in italiano e, in generale, nelle lingue del mondo. Tale sporadicità ne rende difficilmente predicibili ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore /u/ muta nel suono occlusivo bilabiale sonoro [b]. Più in generale, in diacronia, si riscontra la diffusa intercambiabilità di tali suoni nel parlato, e di lettere nello scritto, già nella tarda ...
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I nomi di risultato sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi; ➔ nominalizzazioni) che denotano il risultato del processo espresso dai corrispondenti verbi base (➔ azione, nomi di). Per es., il nome costruzione in:
(1) saranno demolite molte costruzioni illegali
denota il risultato del processo del costruire.
Generalmente, i nomi di risultato sono polisemici, perché oltre al senso di risultato hanno ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel parlato, dove i confini tra le parole non sono netti, specie in quello trascurato, informale, rapido (che taluni chiamano parlato allegro), oppure popolare o regionale. È frequente, per es., la caduta ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza per una piena comprensione dei connotati linguistici della sua opera (Branca 1977; Battaglia Ricci 1995; Surdich 2001).
Dalla lunga dimora a Napoli, ove poté avere fecondi contatti con la corte ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa è espressa soprattutto dall’avverbio non, si ha dunque non piove (quindi «è falso che piova») rispetto alla sua controparte positiva piove (quindi «è vero che piove»).
La negazione di una frase dichiarativa ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano l’imperativo ha solo il tempo presente e solo la II persona singolare e la II persona plurale. Queste due peculiarità devono però essere integrate con alcune precisazioni. Riguardo ai tempi dell’imperativo, ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni tra le funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) e i ruoli semantici richiesti dall’azione che esso esprime. Le forme della diatesi, riconosciute sin dalla grammatica ...
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Il grammelot è un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, le sonorità, le cadenze, la presenza di particolari foni, e le ricompone in un flusso continuo, che assomiglia a un discorso e invece consiste in una rapida e arbitraria sequenza di suoni. È dotato di ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato esprime anche una sua netta presa di distanza rispetto a ciò di cui parla, in base a una scala di valori e di dimensioni, che vanno da quella tipicamente morale (ragazzaccio «ragazzo che si comporta ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.