Il sintagma verbale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) costituito da una forma del verbo accompagnata da eventuali altri elementi. La forma del verbo, il suo costituente principale, può anche esserne l’unico elemento. Il sintagma verbale è un sintagma endocentrico (contenente cioè la propria testa), la cui testa è una forma verbale finita o non finita: pertanto si distinguono sintagmi verbali finiti ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, conferiscono all’azione espressa dal predicato una specifica ➔ modalità.
La denominazione comune (ormai accantonata) di verbi servili serviva a sottolineare la funzione di servizio (l’espressione della ...
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L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura di accumulazione subordinante, con funzioni di tipo determinativo, accessorio o esornativo (Lausberg 1949: 166; Mortara Garavelli 1988: 219-220).
L’epiteto è caratteristico dell’epica classica dove, ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di un lessema (➔ formazione delle parole; ➔ morfologia).
I suffissi sono il tipo di affisso più usato nelle lingue. La lingua italiana utilizza i suffissi sia per formare parole nuove (suffissi derivazionali) ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, è un sintagma in cui un nome (o un elemento con funzione di nome; ➔ nomi; ➔ nominalizzazioni) funge da testa.
Nella frase:
(1) ho comprato una rosa rossa
il sintagma nominale è una rosa rossa: ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard a base toscana e in molte varietà centro-meridionali di italiano (sia pure con modalità almeno in parte differenti: cfr. § 5).
Consiste nell’allungamento (o geminazione) della consonante iniziale ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di due parole o segmenti discorsivi.
Una parola o un segmento eredita uno dei significati della seconda parola o segmento: si dice allora che il significato che risulta è ‘figurato’.
Come è stato osservato ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) incontrano diverse difficoltà.
Innanzitutto, il campo delle scienze economiche e commerciali risulta costituito da una quarantina di discipline (dall’economia politica, alla politica economica, ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In altri termini, la costruzione causativa è composta da due frasi accostate senza connettivi (in 1 ciascuna di esse è racchiusa tra parentesi quadre): nella prima il predicato è una forma del ...
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Soprattutto con l’avvento dei corpora (➔ corpora di italiano) e degli strumenti informatici per consultarli, è divenuto possibile studiare con metodi statistici l’andamento di occorrenza di parole e di altre unità linguistiche in vari tipi di testi. Se nell’ambito della linguistica e della lessicografia computazionale tali statistiche linguistiche hanno un campo di applicazione molto ampio, il loro ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.