Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] (cantare, iactare ecc.); il prevalere di voci più espressive e popolari (caballus invece di equus ecc.); la coniazione di neologismi; l’affermarsi di diversi forestierismi e dialettalismi; il grande influsso del l. cristiano.
Il l. tardo
Mentre il l ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] dell’attività, o qualcosa o qualcuno in qualche modo coinvolti.
Il suffisso più usato per la formazione di neologismi è il denominale -ista (banchista, convegnista, salutista, sondaggista, vespista), con cui si possono formare anche nomi che indicano ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] e marchi pubblicitari, nel corso del Novecento, l’aplologia è stata spesso voluta e ricercata per l’originalità delle neoformazioni (➔ neologismi) che può offrire, adatte per attirare l’attenzione del pubblico: basti pensare a nomi di prodotti come i ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] nel XIV secolo, ed era stato probabilmente raggiunto molto tempo prima): il dittongo compare dunque in voci dotte, prestiti e neologismi, dal Trecento – exiercito «esercito», iuorno «giorno» ← fr. e occitanico ant. jor(n) – a oggi: [təˈljefonə] «(tu ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] costituito dai composti con l’elemento formativo -poli, prima col valore di «città» in prestiti e in neoformazioni (➔ neologismi), e a partire dagli anni Novanta del Novecento «scandalo» nelle neoformazioni; -poli «città» era entrato in italiano come ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] secoli; per continuare nel confronto, i lessemi neutri del romeno sono centinaia, e la categoria si accresce di continuo integrando neologismi.
Infine, è stato osservato che i plurali in -a si comportano per certi versi più come lessemi autonomi che ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] hanno, infatti, facilitato la conservazione di nessi ostici in luogo delle lettere doppie, in particolare nei neologismi scientifici che riprendono termini greco-latini (si pensi a parole come ecdotica, sepsi). Esempi di mancata assimilazione ...
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Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] (67) praemium ancillae do > do una ricompensa alla serva
Anche per quanto riguarda la formazione di nuove parole (➔ neologismi) i differenti tipi di sintagma giocano un ruolo importante. Nel ➔ lessico italiano molte parole composte (cfr. D’Achille ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] continuazione diretta in quello italiano, del gerundivo latino permangono, in italiano, solo forme lessicalizzate. Si tratta di neologismi in origine colti, riconducibili, il più delle volte, all’uso latineggiante umanistico, e che quindi cominciano ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] della lingua italiana è all’origine, secondo Migliorini (1990: 17 segg.), delle caratteristiche fonetiche e prosodiche dei ➔ neologismi e dei ➔ forestierismi. Si prenda il caso dell’etnico ceco: il timbro originario della vocale tonica è irrilevante ...
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neologia
neologìa s. f. [dal fr. néologie, comp. di néo- «neo-» e -logie «-logia»]. – In linguistica, il processo di arricchimento del lessico di una lingua attraverso la creazione di parole nuove, cioè di neologismi in senso stretto, o attraverso...
neologico
neològico agg. [dal fr. néologique, tratto da néologisme «neologismo» o néologie «neologia»] (pl. m. -ci), non com. – Relativo alla neologia; che riguarda la coniazione di parole nuove e in genere la formazione e introduzione nella...