Macrobio, Ambrosio Teodosio
Georg Rabuse
Autore neo-platonico, alto magistrato romano, visse tra il IV e il V secolo d. Cristo. Di lui, oltre un trattato grammaticale, abbiamo il Commento al Somnium [...] per il suo Commento al Somnium Scipionis, la cui notevole influenza si esercitò con la divulgazione di temi platonici e neoplatonici in tutto il pensiero medievale.
Voler precisare il suo influsso su D. diventa un'impresa tanto più ardua quanto più ...
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Nel senso più elementare, è l'infinita estensione del tempo, e in tal senso l'intese la maggior parte dei pensatori greci, per cui eterno è ciò che infinitamente è durato e infinitamente durerà, senza [...] ", l'ἀεί, somma di passato, presente e futuro, in cui traduce quel νῦν il suo scolaro Melisso; e il concetto è ripreso dai neoplatonici, Plotino e Proclo, che parlano dell'eternità come di una totale e immobile presenza dell'ente a sé stesso. Nella S ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] ricostruire le dottrine di A. e degli amalriciani: dalle testimonianze degli avversarî sembra che A., sviluppando motivi neoplatonici di Giovanni Scoto Eriugena e dei maestri di Chartres, accentuasse l'immanenza di Dio nel finito attraverso una ...
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PRETI, Girolamo
Luigi Fassò
Poeta, nato, pare, a Bologna nel 1582 di nobile famiglia. Fu paggio nelle corti di Ferrara e di Modena, maestro di camera del cardinale Emanuele Pio di Savoia, istitutore [...] sostanza, perché nel cantare la donna e l'amore il P. si allontana dal sensualismo del maestro e richiama invece i neoplatonici, lo stil nuovo, e, tra i contemporanei, il Cebà. Schiettamente marinistico è però in lui lo stile, col consueto abuso di ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] all'Isagoge di Porfirio, con un commento all'Isagoge stessa, la prima opera studiata dagli allievi del cursus filosofico neoplatonico; dopo di ciò, iniziava lo studio di Aristotele, che si apriva con un'introduzione alla sua filosofia, articolata in ...
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Ateniese del 1º sec., che s. Paolo (Atti 17, 34) converte con il discorso all'Areopago; identificato, dal 9º sec., con Dionigi di Parigi. n Sotto il nome di D. l'Areopagita (la prima attribuzione in questo [...] sacro della Chiesa corrispondente all'ordine angelico). L'opera di D. rappresenta nel suo complesso la confluenza di motivi neoplatonici nel corpo della teologia cristiana, sì da esaltarne il carattere mistico-speculativo: D. fa propria la teoria ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
Gerhard Endress
Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
La cultura urbana dell'Islam è erede della [...] , uno dei primi autori i cui testi furono tradotti in arabo.
L'intrusione di momenti irrazionali e concezioni mistiche nella filosofia neoplatonica che si registra a partire da Porfirio, ma soprattutto dal V sec. d.C. in poi, rese possibile l'accesso ...
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Nato in Pavia il 24 settembre 1501 (secondo il Bertolotti, nel 1506), morto in Roma il 21 settembre 1576, fu uno degl'intelletti più forti e insieme degli spiriti più bizzarri del Cinquecento italiano. [...] , li compì poi a Padova (1524-25), centro allora fervidissimo di studî filosofici e di dispute accese fra neoplatonici, aristoielici e averroisti. Nominatovi dapprima rettore della Universitas artistarum, poi dottore in medicina, il C. condusse una ...
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platonismo
La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone, negli sviluppi e nelle rielaborazioni che si susseguirono nel corso dell’antichità, nonché gli influssi che il pensiero platonico ha esercitato [...] versione completa dei dialoghi platonici fatta da Ficino, che tradusse in latino anche le Enneadi e molti altri testi neoplatonici. Fu larghissima la fortuna dei nuovi testi e profonda l’influenza del p. nel Quattrocento e Cinquecento (spesso fondata ...
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Mistico (Strasburgo 1300 circa - ivi 1361). Discepolo di Eckhart, influenzato dallo Pseudo-Dionigi, T. volse tutta la sua speculazione all'intento di raggiungere Dio e unirsi a Lui. Grazie forte apprezzamento [...] tra cui Rulman Merswin, del quale T. fu confessore.
Opere e pensiero
La mistica di T., che eredita motivi agostiniani e neoplatonici (soprattutto tramite lo Pseudo-Dionigi), è tutta tesa al raggiungimento dell'unione con Dio: la via di questa unione ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...