Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] a Geymonat la possibilità di comporre una serie di esigenze che erano emerse negli anni che vanno dai primi studi sul neopositivismo fino alla metà degli anni Cinquanta. In primo luogo, l’esigenza di dare un correlato esterno alle teorie scientifiche ...
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Filosofo (Borås 1901 - Lund 1957), prof. di filosofia morale all'univ. di Lund (1939-57), fondatore e direttore (dal 1935) della riv. Theoria; nel 1937 promosse, con L. Robin, la fondazione dell'Istituto [...] fino al 1953. P., che intorno al 1930 frequentò il Circolo di Vienna, ha svolto liberamente alcuni temi del neopositivismo e della filosofia analitica. Opere principali: Begreppet medfödda idéer ("Il concetto delle idee innate", 1928); Logistischer ...
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JØRGENSEN, Jørgen Jens Frederik Theodor
Marco M. Olivetti
Filosofo danese, nato a Haderuo il 1° aprile 1894, morto a Copenaghen il 30 luglio 1969. Insegnò all'università di Copenaghen dal 1926 al 1964 [...] caratterizza quest'opera si ritrova in Den logiske Empirismes Udvikling ("Lo sviluppo dell'empirismo logico", 1948; trad. it. in Neopositivismo e unità della scienza, 1958).
Significativo è il modo in cui gli orientamenti teorici di J. si sono legati ...
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Filosofo tedesco (Ronsdorf, Wuppertal, 1891 - Santa Mon ica, California, 1970). Dal 1909 al 1914 studiò matematica e fisica a Friburgo e Jena, dove seguì le lezioni di logica di G. Frege. Nel 1921 conseguì [...] immediati della esperienza vissuta. Nel 1930 iniziò la pubblicazione della rivista Erkenntnis, strumento di propagazione delle idee neopositiviste, che C. diresse con H. Reichenbach fino alla cessazione (1938). Dal 1931 al 1935 C. insegnò filosofia ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] della filosofia analitica, fu profondamente influenzato sia dal pragmatismo di J. Dewey e C. I. Lewis sia dal neopositivismo, a cui si avvicinò attraverso il contatto con R. Carnap. Inizialmente interessato ai fondamenti della matematica (nel cui ...
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Langer, Susanne Knauth
Studiosa statunitense di estetica (New York 1895 - Old Lyme, Connecticut, 1985). Insegnò in varie univ. degli Stati Uniti e dal 1954 al Connecticut College. Pur risentendo l’influenza [...] campo dell’estetica, sviluppando spunti della filosofia delle forme simboliche di Cassirer. Contrapponendosi alle concezioni linguistiche del neopositivismo, L. sostiene nella sua opera principale Philosophy in a new key (1942; trad. it. Filosofia in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia della scienza del Novecento può essere divisa più o meno convenzionalmente [...] in un’unica percezione, non vi è alcun modo di verificare direttamente l’affermazione in questione.
Critico precoce del neopositivismo è il filosofo viennese Karl Popper (1902-1993), la cui influenza nella filosofia della scienza del secolo scorso è ...
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Perelman, Chaim
Perelman, Chaïm
Filosofo polacco (Varsavia 1912 - Bruxelles 1984). Insegnò nell’Università libera di Bruxelles. La sua ricerca è rivolta a determinare la natura specifica e i limiti [...] , detta anche nuova retorica. Il punto di partenza di P. è la sua polemica contro il razionalismo e il neopositivismo che, identificando la razionalità umana nella capacità di fornire prove dimostrative, finiscono per relegare le scienze dell’uomo, e ...
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Fisico, storico della scienza e filosofo (Tuřany, Moravia, 1838 - Haar, presso Monaco di Baviera, 1916). Come scienziato diede importanti contributi all'acustica, all'elettrologia, all'idrodinamica, alla [...] sembra risiedere nel diverso modo con cui le due discipline affrontano lo stesso materiale, cioè le sensazioni. Il neopositivismo, al suo primo costituirsi, si richiamava esplicitamente a M. e alla sua opera di epistemologo, col proposito di ...
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Petzall, Ake
Petzäll, Ake
Filosofo svedese (Borås 1901 - Lund 1957). Prof. di filosofia morale nell’univ. di Lund (1939-57), fondatore e direttore (dal 1935) della rivista Theoria, nel 1937 promosse, [...] e della filosofia analitica. Fu lui, assieme a un altro filosofo scandinavo, Eino Kaila, a coniare il termine neopositivismo logico per designare il nuovo indirizzo di pensiero. Le sue opere principali sono: Begreppet medfödda idéer («Il concetto ...
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neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...
neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.