Film (per lo più cortometraggio) informativo o istruttivo su avvenimenti, luoghi, attività, senza aggiunta di elementi inventivi o fantastici. Può essere distinto in categorie che ne specificano le caratteristiche: [...] i d. sono proiettati a complemento di programma in uno spettacolo cinematografico. Il d. si contrappone di solito, come genere minore, profondità il cinema in generale (si pensi soltanto al neorealismo). Gli studi più recenti testimoniano in esso la ...
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Regista cinematografico bengalese (Faridpur, Bengala Orient., od. Bangladesh, 1923 - Calcutta 2018). Ex studente di fisica, attivo nel teatro politico, esordì nel 1956 (Raat Bhore "La fine della notte"). [...] Militante comunista, influenzato dal neorealismo italiano, ha diretto numerosi film; si ricordano la commedia di costume Bhuvan Shome (1969), la cosiddetta "trilogia di Calcutta" (Interview, 1971; Calcutta '71, 1972; Padatik "Il guerrigliero", 1973), ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] dando origine a una ripresa della vita culturale in ogni campo (figurativo, cinematografico, narrativo), mentre il romanzo rivelava influssi del romanzo nordamericano e del neorealismo italiano. Nel 1951 La colmena di Cela segnava l’inizio di questa ...
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Regista e attore cinematografico italiano (Genova 1914 - Roma 1974). Nell'immediato dopoguerra fece proprie alcune istanze del neorealismo, o con storie a forti tinte e di presa popolare (Il testimone, [...] 1946) o affrontando problemi di ampia portata (la mafia in In nome della legge, 1949; l'emigrazione in Il cammino della speranza, 1950), anche se spesso l'impianto era schematico, lo sviluppo convenzionale ...
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Damiani, Damiano. - Regista, scenografo, sceneggiatore cinematografico italiano, autore anche di documentari (Pasiano, Udine, 1922 - Roma 2013). Agli esordi il suo cinema è stato attraversato da una speciale [...] tensione etica e sociale, ereditata direttamente dal neorealismo, e successivamente, assecondando l'interesse per l'attualità italiana, ha adottato solidi schemi narrativi del cinema 'classico' statunitense.
Vita e opere
Ha esordito nella regia con ...
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(VI, p. 505; App. I, p. 251; II, I, p. 372; III, I, p. 214; IV, I, p. 241)
Il B. (30.518 km2) non ha ancora raggiunto i 10 milioni di abitanti (9.875.717, secondo una stima del 1988, per una densità di [...] .
Con l'avvento del sonoro, nel 1930, la cinematografia belga segue la bipartizione linguistica della nazione dando origine a , di Filasse (De Witte, 1934), manifesto di un neorealismo ante litteram.
Alla liberazione segue un breve momento di vivace ...
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Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] possibile (2001), coordinato da F. Maselli.
Dal Neorealismo al Nuovo cinema degli anni Sessanta e Settanta. - diverso modello produttivo-creativo che ha superato i confini delle cinematografie nazionali, grazie anche a forme nuove di coproduzione, si ...
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Sautet, Claude
Giovanni Grazzini
Regista cinematografico francese, nato a Montrouge (Parigi) il 23 febbraio 1924. Con Un coeur en hiver ha ottenuto nel 1992 il Leone d'argento alla Mostra del cinema [...] è stato aiuto di numerosi registi, fra i quali C. Autant-Lara, J. Becker, G. Franju. Convinto ammiratore del neorealismo italiano (ma ha progettato con D. Buzzati anche una versione del Deserto dei Tartari), dopo essersi cimentato nel cortometraggio ...
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Fenomeno legato alla diffusione del cinema e alla connessa popolarità degli attori protagonisti (divi) che li rende, presso il grande pubblico, oggetto di fanatica ammirazione. Portando l'attore in primo [...] contribuito al successo del cinema.
Generatore di mitologie, il d. cinematografico è situato da E. Morin "in una zona mista e confusa blanda versione nelle repubbliche socialiste; e anche il neorealismo italiano non ha potuto farne a meno, nonostante ...
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MASELLI, Francesco
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico, nato a Roma il 9 dicembre 1930. Cresciuto in un'influente famiglia della società intellettuale capitolina (giornalista letterario il padre, [...] Zavattini, che va sperimentando le sue teorie sul neorealismo, a porselo a fianco nell'episodio Storia di Caterina dei suoi ultimi lavori sono stati girati in doppia versione, cinematografica e televisiva; tra essi, per eleganza di scrittura, si ...
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neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...
cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...