Buddha e il buddismo
Maurizio Paolillo
Un giovane principe che influenzò tutto il mondo orientale
Fra il 6° e il 5° secolo a.C. visse in India settentrionale un giovane di nobile casata, Siddharta Gautama. [...] spegne. Potremmo allora domandarci: a che serve raggiungere l'obiettivo della 'Liberazione' dal ciclo dell'esistenza, quello che il Buddha chiama nirvana, se dopo la vita non c'è nulla? Se di noi non resta nulla, allora a che serve la meditazione, la ...
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silenzio Assenza di rumori, di suoni, voci e simili, come condizione che si verifica in un ambiente o caratterizza una determinata situazione, oppure il fatto di non parlare o di cessar di parlare o di [...] ebraismo antico di fronte alla presenza divina bisognava osservare il s.; nel buddhismo il s. precede e accompagna l’ingresso nel nirvana; nel misticismo islamico esso è espressione del congiungimento dell’anima con Dio.
Da queste forme del s. si può ...
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Religione
Carlo Rocchetta
Il concetto di religione non può essere definito astrattamente, al di fuori di una posizione culturale storicamente determinata e di un riferimento a specifiche formazioni [...] può realizzarsi già in questa vita, come mostra l'esperienza di Buddha, ma che, di fatto, si compie come grande nirvana solo con la morte, senza più alcun residuo di condizionamento. La quarta verità concerne la via di realizzazione di questo stato ...
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Atteggiamento spirituale in cui lo spirito individuale trova risposta al senso del suo essere e la piena esplicazione delle proprie capacità nella contemplazione e nel ‘contatto’ con la realtà del divino [...] è contingente e apparente conduce a esperienze mistiche e circonda di un alone di misticismo anche l’idea del nirvana.
Con caratteri peculiari appare il misticismo nella Cina antica, e precisamente nella forma originaria del taoismo che predica lo ...
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Dottrina che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del singolo. È una parte delle credenze coessenziale all’idea stessa della religione e questo spiega perché credenze escatologiche s’incontrino sia [...] dal contingente, mediante la pratica ascetica, l’acquisizione della vera scienza, sino al raggiungimento della beatitudine del nirvana, immoto e indistinto non-essere, termine ultimo di una visione escatologica in cui il rilievo è dato alla ...
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(gr. Σωτήρ) Epiteto («salvatore») di molte divinità dell’antica Grecia, soprattutto di Zeus. Il corrispondente latino si può considerare Sospes. In età ellenistica il titolo fu attribuito anche ai re. [...] salvezza consiste nella liberazione dai desideri, nella totale rinuncia ai beni apparenti della vita, nel raggiungimento del nirvana. Diversa è la religione soteriologica dell’Iran, lo zoroastrismo, che considera dualisticamente il mondo come campo ...
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immortalità Condizione di non essere soggetto alla morte.
Religioni antiche e politeistiche
Le prime forme di una credenza nell’i. equivalgono a manifestazioni dell’incapacità di concepire uno stato [...] identità col brahman, concepito come anima del mondo, e cioè a una i. impersonale: sono le radici della dottrina buddhistica del Nirvana, che solo nel Mahāyāna cede a una concezione più personalistica. Ma la via all’i., in India, richiede un continuo ...
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La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. I primordi dell'Impero
Anne Cheng
I primordi dell'Impero
Quando il Primo Imperatore Qin (Shi Huangdi) riuscì a unificare per la prima volta i principati dei [...] esistere; tuttavia, proprio grazie al suo carattere illusorio, il mondo dell'esistente non differisce dall'assoluto del nirvāṇa e si confonde con quest'ultimo nel superamento di ogni dualità. Questa concezione della saggezza trascendentale, associata ...
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Induismo
"All'inizio non c'era né l'essere né il non essere" (Rigveda)
Dimensione concettuale e pratica dell'induismo
di Bidare Venkatasubbayah Subbarayappa
9 gennaio
Inizia ad Allahabad-Prayaga, nello [...] of Asia (1879) ebbe tale influenza e risonanza che, dopo la sua pubblicazione, concetti e parole come 'trasmigrazione', 'nirvana' o 'saggezza primitiva' cominciarono a essere accolti e a destare curiosità e interesse anche negli ambienti più chiusi ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] conseguenza che esiste uno stato di frustrazione, che la sete ne è la causa, che è possibile porvi fine ottenendo il nirvāṇa e che per condurre a esso esiste, tracciato dal Buddha, un sentiero ottuplice. Il primo di questi otto gradini è costituito ...
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nirvana
s. m. [dal sanscr. nirvāṇa «estinzione»], invar. – Nel buddismo, stato perfetto di pace e felicità, culmine della vita ascetica, che consiste nella estinzione dei desiderî, delle passioni, delle illusioni dei sensi, e quindi nell’annientamento...