Il 4 agosto 1984 l'Alto Volta (v. II, p. 725; App. III, i, p. 77; IV, i, p. 108), repubblica indipendente dal 1960, ha assunto il nome di B. F. (che significa "patria dei veri uomini"). Precedentemente [...] capitale, Ouagadougou (442.223 ab.), porta la densità a 400 ab. per km2. Nel Nord del paese la popolazione, dedita al nomadismo pastorale, non raggiunge i 20 ab. per km2, mentre valori inferiori a 5 si osservano nella fascia sud-orientale: qui l ...
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MARINELLI, Olinto
Roberto Almagià
Geografo italiano, nato a Udine l'11 febbraio 1874, morto a Firenze il 14 giugno 1926. Figlio di Giovanni (v.), avviato agli studî delle scienze naturali e laureatosi [...] , assurse allo studio concomitante dei diversi fatti geografici proprî dell'ambiente alpino, compresi i fenomeni umani (nomadismo pastorale, dimore temporanee), posti in relazione con i fatti fisici. Nel frattempo si occupava anche d'indagini ...
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. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] pastorale, gli si fanno sacrifici, i quali, forse per mezzo di un rito di comunione quale si riscontra anche presso i nomadi arabi, rinnovano il rapporto che sussiste tra Iahvè e il popolo; il principale di questi sacrifici è quello degli agnelli a ...
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FILISTEA, Ceramica
N. Avigad
Con tale nome si indica una classe chiaramente definita di ceramica dipinta palestinese, che inizialmente fu attribuita ai Filistei sulla base della constatazione che i [...] Palestina va posta quasi certamente tra gli spostamenti del XII sec. a. C., che segnano il passaggio dal nomadismo alla vita stanziale (migrazioni doriche, insediamento degli Italici nella penisola).
I principali trovamenti di ceramica f. si sono ...
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Nome (dall’arabo dialettale bedewīn «abitatori della steppa») con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle zone desertiche e semidesertiche, in contrapposizione ai sedentari delle aree coltivate [...] , con l’islamismo, condusse a una fissazione sul terreno di molti gruppi b., e a una loro fusione con le sedentarie società sottomesse. Nell’Arabia vera e propria, culla del nomadismo beduino, esso si è mantenuto su larga scala sino a tempi recenti. ...
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Popolazione di lingua turca dell’Asia centrale, stanziata principalmente nella Repubblica del Kazakistan e nelle regioni occidentali del Xinjiang. Verso la seconda metà del 15° sec. alcune tribù e famiglie [...] ; erano praticati il matrimonio per ratto con pagamento, la poliginia e il levirato. Questi costumi, così come il nomadismo, furono fortemente osteggiati dall’autorità sovietica negli anni 1930 e 1933, con tentativi di sedentarizzazione forzata; l ...
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Pseudonimo dello scrittore tedesco Nikolaus Niembsch von Strehlenau (Csatád, Temesvár, 1802 - Oberdöbling, Vienna, 1850). Di indole passionale e malinconica, condusse una vita nomade sospinto da una permanente [...] assai presto ad avvertire nostalgia per la sua terra di origine, trasferendola in un'irrequietudine che si tramutò in autentico nomadismo. Nel 1829, passò in Svevia, a Stoccarda, ove conobbe G. B. Schwab, L. Uhland e J. Kerner; poi emigrò nell ...
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FRATRIA (ϕρατρία)
Giuseppe CARDINALI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
I Greci, come tutti gli altri popoli indoeuropei, erano divisi in associazioni familiari o gentilizie già prima della loro emigrazione [...] , onde è che Omero chiama "senza fratria" chi desidera la guerra civile (Iliade, I, 63). Nell'epoca del nomadismo i componenti della stessa associazione si spostavano certamente insieme, e quando fondarono sedi stabili, si stanziarono gli uni in ...
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ARCHITETTURA - Secoli 6°-10°
G. Lorenzoni
Per un profilo dell'a. altomedievale si può procedere per exempla significativi, prendendo le mosse da alcuni monumenti sorti nei territori occupati dai Merovingi [...] o dallo scontro tra due mentalità: l'una essenzialmente urbana, e perciò anche architettonica, l'altra originariamente nomade, e pertanto antiarchitettonica. Secondo una visione piuttosto schematica, ma forse indicativa di una reale situazione, si ...
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di Emanuele Giordana
La Durand Line e in particolare i suoi passaggi, di cui il più famoso è quello di Khyber, sono sempre stati una grande attrazione per i viaggiatori occidentali. Anche prima che quel [...] detto molto, ma minore attenzione si è prestata a quanti, nei secoli e in parte ancora oggi, la attraversano in una migrazione nomadica che spinge a varcare quella soglia in cerca di un clima meno rigido e pascoli più rigogliosi. Anche vecchi e nuovi ...
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nomadismo
s. m. [der. di nomade]. – 1. In etnologia, il modo di esistenza proprio di un popolo o tribù che muta spesso il luogo della dimora, vivendo generalmente in tende, capanne smontabili, ripari improvvisati; è tipico ancor oggi di alcuni...
nomade
nòmade agg. e s. m. e f. [dal lat. nomas -ădis, gr. νομάς -άδος, propr. «che pascola, che va errando per mutare pascoli», dal tema di νέμω «pascolare»]. – 1. Di gruppo etnico (e suoi appartenenti) che pratica il nomadismo: popolo, stirpe,...